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Ucraina, morto viceministro russo che definì la guerra "invasione fascista"

Russia, muore il viceministro che definì la guerra in Ucraina "invasione fascista"

Un funzionario russo che aveva criticato l'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca è morto dopo essersi ammalato a bordo di un volo da Cuba alla Russia. Secondo il ministero russo della Scienza e dell'istruzione superiore, il viceministro Piotr Kucherenko si è sentito male sull’aereo in cui la delegazione russa stava tornando da un viaggio d’affari a Cuba: il volo ha effettuato un atterraggio di emergenza nel sud della Russia ma quando i medici sono arrivati ​​a bordo non sono riusciti a salvare il funzionario. 

Una morte improvvisa e misteriosa, che i famigliari e le prime ricostruzioni ufficiali riconducono a una condizione cardiaca patologica di cui Kucherenko soffriva. Tuttavia, secondo l'emittente russa Zvezda, la famiglia si è rifiutata di fornire ulteriori dettagli, dal momento che è in attesa di un'autopsia prevista per mercoledì 24 maggio.

Leggi anche: F16 all’Ucraina per vincere, ma il tempo è poco: arrivano i "mercenari"

Intanto, il sito Moscow Times ricorda che Roman Super, pluripremiato giornalista russo indipendente e regista di documentari, aveva parlato con Kucherenko poco prima di lasciare la Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina, senza però fornire ulteriori dettagli temporali. Il reporter se ne andò dal Paese per motivi di sicurezza sei mesi dopo l’inizio della guerra. Secondo quanto riferito dal cronista, i due avrebbero discusso dei piani di trasferimento di Super, dell'incapacità di Kucherenko di lasciare la Russia e della sua stessa opposizione all'invasione di Mosca. Il viceministro, infatti, aveva parlato della sua contrarietà rispetto alla guerra in Ucraina e dell’impossibilità per lui di lasciare il Paese. 

impossibile [per me lasciare la Russia], ci confiscano i passaporti. E non c’è mondo che sarebbe felice di vedere un viceministro russo dopo questa invasione fascista", aveva dichiarato Kucherenko al giornalista, aggiungendo di aver preso “antidepressivi e tranquillanti allo stesso tempo a manciate. Non è davvero d’aiuto. Non dormo molto. Mi sento malissimo. Siamo tutti tenuti in ostaggio. Nessuno può fare una sbirciatina". E ancora: "Non puoi immaginare il grado di brutalizzazione del nostro Paese. Tra un anno non riconoscerai nemmeno la Russia“.

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