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Esteri
Un’America combattuta tra sogni di gloria e fantasmi razzisti del passato
Warner Bros. Pictures/DC Films

Un sabato con più ombre che luci quello passato da un America alla ricerca di nuovi traguardi nello spazio e lacerata da antichi fantasmi che parlano di razzismo e diritti civili.

Un’America vincente che, dopo 11 anni, ritorna alla conquista dei cieli con il lancio dalla Florida di due astronauti, Doug Hurley e Bob Behnken, ingaggiati da una compagnia privata. Astronauti mandati in orbita con la capsula Crew Dragon nel progetto SpaceX.Un lancio riuscito perfettamente alla presenza del Presidente Trump e del suo vice Pence.

Ma pure un ‘America ‘perdente' che sta vivendo giorni di violenza e tensione a causa delle proteste per la morte dell’afroamericano George Floyd ‘asfissiato’ da un poliziotto bianco.Tra la guerriglia nelle strade si è visto pure un inquietante uomo travestito da Joker , il protagonista della famosa pellicola americana, con un cartello ‘Giustizia per George’. Il macabro pagliaccio interpretato da Joaquin Phoenix che, maltrattato dalla vita, si converte in un sanguinoso assassino.

‘Proprietario negro’ e ‘Non posso respirare’ sono le frasi più viste e usate nella notte di venerdì e nel sabato violento di Minneapolis e in molte altre città. Da Seattle, a Los Angeles, a Houston e persino davanti alla Casa Bianca. Frasi di altri tempi ma necessarie per evitare il vandalismo che inonda le città.Un caos senza fine che ha costretto il Governatore del Minnesota, Tim Walz,a dire ai giornalisti a proposito  dei manifestanti’ semplicemente sono più di noi. Non possiamo bloccare la gente per una semplice misura numerica e per la violenza gratuita che sta emergendo’. Una guerra aperta in tutta la città di Minneapolis con polizia armata di lacrimogeni e proiettili di gomma e manifestanti volti al saccheggio e agli incendi. 

Ma per riprendere l’ordine le autorità hanno dispiegato la Guardia Nazionale, mentre il Pentagono ha deciso l’invio di unità dell’esercito appellandosi alla legge dell’Insurrezione del 1807. 

Aldilà delle proteste e dei vandalismi l’America sta ancora cercando di scacciare i suoi fantasmi del razzismo.Uno studio fatto dalla Rutgens University nel periodo tra il 2013 e il 2018 ha rilevato che uno ogni mille maschi neri può rischiare la morte per mano della polizia, una percentuale del 2,5% più alta di quella di un maschio bianco.E questi fantasmi tornano, indipendentemente da chi guidi il Governo, siano essi repubblicani o democratici.

La verità è che non si puo’ morire a 46 anni per colpa di un poliziotto bianco che ti blocca con un ginocchio sulla gola per 9 minuti senza permetterti di respirare. E ti blocca perchè sei sospettato di aver pagato con un biglietto da venti dollari falso. L’America che porta le sue migliori intelligenze verso la conquista di Marte non puo’ perdere in un solo colpo i diritti civili e umani che sbandiera da sempre. Di agenti come Derek Chauvin purtroppo ne esistono ancora nelle tante città americane.

Ma le iniziali proteste pacifiche del mezzo milione di residenti della piccola città di Minneapolis sono state ‘bruciate’ da un’onda di esterni, violenti ed interessati al saccheggio e alla confusione. Un’orda di black blocks che hanno devastato la città e sparso violenza ed odio dappertutto.

Il poliziotto Chauvin è stato incarcerato e dovrà rispondere di omicidio dietro grado, un omicidio involontario. I tre colleghi che stavano con lui sono stati sospesi dalla polizia.

In un macabro destino vittima e carnefice avevano lavorato insieme nel medesimo club, il Nuevo Rodeo, come guardie private. Entrambi per arrotondare lo stipendio. Il destino li ha fatti purtroppo incontrare.

E i fantasmi razziali dell’America hanno portato ad altri morti e altre proteste.

A minacce via twitter del Presidente Trump di usare, contro i saccheggi 'pugno di ferro e cani feroci’. 

Tutto si risolverà? Certamente si ma quanto alto sarà il prezzo da pagare sull’altare dei diritti civili americani? Diritti di un’America combattuta tra sogni di conquiste spaziali e fantasmi del passato che urlano per i diritti negati a troppi afroamericani. 

 

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