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Esteri
Usa, il voto per posta la linea del Piave tra Dem e Rep
LaPresse

Il voto per posta è diventato, al di là delle Convention, la linea del Piave dove Trump in particolare sta mettendo le sue ultime difese e i democratici cercano di sferrare gli attacchi decisivi.

Da una parte il Presidente, in svantaggio nei sondaggi, non chiede il voto per posta e cerca di ‘minare’ l’USPS, il servizio postale. Dall’altra i democratici vogliono votare a tutti i costi in questo modo per preservare la salute degli americani ma soprattutto per guadagnare, a loro idea, più voti decisivi.

Ed allora i democratici hanno lanciato una richiesta a favore del voto anticipato ( Trump lo voleva ritardato) perchè esiste un rischio significativo che le cartoline di voto non possano essere processate a tempo per il 3 novembre. Insomma che ci sia più spazio temporale per poter gestire i milioni di voti.

Normalmente l’invio dei certificati per posta inizia alla fine di settembre e la stima è che circa 80 milioni di votanti usino il servizio postale per votare. Una mole di extra lavoro che potrebbe portare a pericolosi disservizi.

Trump non ha voluto autorizzare né un budget di 25000 milioni di dollari per rendere più moderno il servizio, né un extra budget di 3600 milioni di dollari mirato soltanto al periodo elettorale. Entrambe le richieste erano state fatte, manco a dirlo, dai democratici.

Mentre il Presidente ha nominato come direttore di USPS un suo supporter , Louis DeJoy, che sembra voler rallentare il miglioramento del servizio, Nancy Pelosi, come Presidente della Camera ha richiamato i legislatori dalle vacanze per preparare una legge che chieda un cambio nel servizio postale prima delle elezioni. 

Le azioni nemmeno troppo velate del nuovo direttore, come il blocco delle ore extra degli impiegati, la diminuzione dei trasporti ufficiali, le restrizioni sull’uso dei macchinari elettronici, sono sembrati ai democratici un mezzo per far vedere che il servizio postale non è affidabile. Tutto questo strano attivismo ha portato i democratici a chiedere al Direttore di venire in audizione a spiegare cosa sta succedendo e altri hanno persino chiesto all’FBI di investigare sopra l’operato dello stesso.

Direttore difeso chiaramente da Trump che ha detto come tutte le misure siano state realizzate per salvare le poste dal disastro. Il presidente ha sempre detto che ‘ con il voto per posta non si avrà mai un’elezione presidenziale giusta’.

In ogni caso lo stesso Trump ha chiesto il voto per posta alle primarie della sua Florida di questa settimana. 

Potenza della coerenza e battaglia non ancora finita.

 

 

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