Ucraina, primi contatti Mosca-Kiev dopo il vertice di Istanbul. Zelensky: "Al lavoro per uno scambio di 1.000 prigionieri"  - Affaritaliani.it

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Ucraina, primi contatti Mosca-Kiev dopo il vertice di Istanbul. Zelensky: "Al lavoro per uno scambio di 1.000 prigionieri" 

L'ucraina avrebbe ricevuto un elenco da parte della controparte russa

di Redazione Esteri

Ucraina, primi contatti Mosca -Kiev per lo scambio di mille prigionieri 

Primi contatti tra Mosca e Kiev dopo il vertice di Istanbul: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky fa sapere su Telegram che a Kiev si è tenuto "un incontro per preparare lo scambio per la liberazione di 1.000 nostri connazionali dalla prigionia russa, pressoché l'unico vero risultato dell'incontro in Turchia". "Stiamo lavorando per garantire questo risultato", afferma Zelensky. "Ci sono state segnalazioni di contatti con i russi. Il ministro della Difesa ucraino Umerov supervisiona l'organizzazione del processo e l'attuazione dell'accordo. Stiamo scoprendo i dettagli di ogni persona indicata nell'elenco dalla parte russa", 

Ucraina, Vaticano sempre più centrale per i negoziati

Si fa sempre più concreta la possibilità che sia il Vaticano a ospitare i negoziati per il cessate il fuoco e la tregua in Ucraina. Nella telefonata di domenica con i leader europei - tra cui Macron, Merz, Meloni e il Primo Ministro britannico Keir Starmer - avvenuta dopo il colloquio telefonico di oltre due ore avuto con Putin, Donald Trump ha spiegato che avrebbe inviato il Segretario di Stato Marco Rubio e l'inviato speciale Keith Kellogg ai nuovi colloqui che dovrebbero svolgersi in Vaticano. Lo riporta il Wall Street Journal, secondo alcune fonti ben informate. Lunedì Trump è sembrato non volersi impegnare su un ruolo degli Stati Uniti. Alcuni degli europei presenti alla telefonata di lunedì hanno insistito sul fatto che il risultato di qualsiasi colloquio in Vaticano deve essere un cessate il fuoco incondizionato.

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Ma Trump si è nuovamente tirato indietro, dicendo che non gli piace il termine “incondizionato”. I colloqui in Vaticano dovrebbero iniziare a metà giugno, spiega ancora il quotidiano americano. "Finora non è stata presa alcuna decisione sulla sede di ulteriori negoziati. Naturalmente, questa decisione spetta a tutte le parti interessate. Non c'è ancora stata una decisione in merito". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmytry Peskov, rispondendo a una domanda dei giornalisti sulla proposta di Papa Leone XIV di tenere i prossimi negoziati con l'Ucraina in Vaticano.

La Russia non si lascerà ingannare da coloro che propongono di dichiarare prima un cessate il fuoco in Ucraina e poi di passare a un accordo. Lo dice il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, parlando con docenti e studenti presso le sedi distaccate delle università russe a Yerevan, in Armenia. "Ora, quando ci dicono: 'Facciamo una tregua e poi vedremo', no. Siamo già stati coinvolti in queste storie, non vogliamo più questo", ha detto Lavrov secondo quanto riporta Ria Novosti.

Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, vede con grande favore l'ipotesi che la Santa Sede possa ospitare negoziati tra Russia e Ucraina. "Il Vaticano può avere un ruolo fondamentale", ha detto in un'intervista ad Avvenire. Ma, ha avvertito, "bisogna che il tempo dei negoziati sia maturo" perché se russi e ucraini "si parleranno alla Santa Sede non sarà certo per lasciare le cose così come sono adesso. Il Vaticano non è un albergo".

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