Fiera Milano, primo trimestre 2020: ricavi per 47,6 milioni
(IMPRESE-LAVORO.COM) Milano - Primo trimestre di Fiera Milano chiuso con 47,6 milioni di euro di ricavi (-32,9%), un Ebitda di 15 milioni (-48,3%) e un Ebit di 3,8 milioni (-78,3%). Il risultato prima delle imposte attribuibile ai soci della controllante e' in pareggio, rispetto ai 14,1 milioni del primo trimestre del 2019. La posizione finanziaria netta, ante effetti Ifrs 16, e' positiva per 55,8 milioni (-18,3%). I risultati, spiega una nota di Fiera Milano, pur influenzati dalla sospensione delle attivita' fieristiche a partire dal 23 febbraio a causa della pandemia Covid-19, confermano la solidita' patrimoniale e finanziaria del gruppo. Se pur in uno scenario di estrema incertezza, la societa' conferma inoltre il target di Ebitda per il 2020 in un range di 38-43 milioni, assumendo una ripresa delle attivita' fieristiche in Italia a partire da settembre 2020. Le manifestazioni e i congressi che si sono tenuti in Italia nei primi due mesi dell'anno hanno nel frattempo conseguito risultati in linea con le aspettative. I calendari delle attivita' successive sono stati tuttavia ripianificati, determinando, in particolare per le fiere del trimestre in esame, la cancellazione dell'edizione 2020 della manifestazione Mido e il posticipo ai trimestri successivi dell'anno di altre manifestazioni, tra cui la biennale Mostra Convegno Expocomfort. Nel confronto con il primo trimestre del precedente esercizio si segnala il diverso calendario fieristico in relazione all'assenza delle manifestazioni biennali Made Expo e Transpotec Logitec. Per contrastare gli effetti di questa situazione, Fiera Milano "ha avviato importanti azioni di riduzione dei costi, riferiti, in particolare nel periodo in esame, ai costi di gestione dei quartieri e del personale". Resta fermo l'impegno del gruppo a una forte attenzione sui costi con ulteriori azioni avviate dopo la chiusura del trimestre, che includono, tra le altre, la riduzione volontaria degli stipendi dei manager del gruppo, il ricorso al Fondo d'integrazione salariale (Fis) per nove settimane e un ulteriore contenimento dei costi di funzionamento.
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