Un incontro di mezz’ora voluto da Mario Draghi, che ha convocato Matteo Salvini dopo quello che aveva tutta l’aria di essere un cortocircuito interno alla Lega sul fronte chiusure. Da un lato, infatti, il segretario continuava a invocare riaperture in tempi brevi, nonostante i rischi paventati dagli scienziati. Dall’altro, i ministri del Carroccio sembravano invece allinearsi con la linea più prudente già sposata anche da altri partiti. E allora, un faccia a faccia è diventato l’unico modo per riportare tutti all’ordine, facendo capire a Salvini che su certe cose è meglio evitare giochini.
La sensazione avuta da Draghi in queste ore, infatti, è quella di un Salvini a due facce, che rilascia dichiarazioni riottose alla stampa mentre i suoi parlamentari sono invece indirizzati verso posizioni ben più morbide. Una strategia che, però, il premier ha voluto stroncare sul nascere, onde evitare tensioni in un momento delicatissimo, con la crisi economica ancora violenta e le restrizioni necessarie per affrontare l’emergenza Covid-19.
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