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ANBI: l'incertezza atmosferica continua a provocare fenomeni estremi

Vincenzi (ANBI): "Se fino ad aprile si parlava di invasi vuoti e territori inariditi, oggi si parla di piogge record e bacini da svuotare"
Osservatorio ANBI, secondo il report settimanale l'incertezza atmosferica continua a provocare fenomeni estremi
La pianura ferrarese è l’immagine dell’instabilità climatica, contro cui l’Italia deve attrezzarsi: sono bastate infatti solo poche settimane per passare da emblema di un Paese a rischio desertificazione (intrusione salina, agricoltura in sofferenza, territori assetati) a registrare, adesso, il record di precipitazioni da 60 anni a questa parte (dallo scorso 1° Ottobre sono caduti mm. 620,4 di pioggia, ma ben mm. 300 solo a maggio).
"In meno di un mese e mezzo", commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), "l’aspetto idrologico dell’Italia ha subito una radicale mutazione: se fino alla fine di aprile si parlava di invasi vuoti, fiumi a secco e territori inariditi, oggi si parla di piogge record e bacini da svuotare".
"La sconcertante realtà è proprio questa, a dimostrazione di come la lezione sia difficile da assumere a cultura del Paese: al termine di una fase pluviometricamente copiosa e purtroppo foriera anche di gravi conseguenze materiali ed umane, ampie zone del territorio torneranno a rischio siccità, impossibilitate a capitalizzare il surplus di risorsa idrica, di cui stanno beneficiando", aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI. "Passano i secoli, ma la morale della favola sulla cicala e la formica ci resta sconosciuta”.
Il report settimanale dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche continua a segnalare come il permanere dell’incertezza atmosferica sulla Penisola provochi il succedersi di fenomeni estremi, causa di disagi e danni al Paese. Negli scorsi 7 giorni, bombe d’acqua e allagamenti hanno interessato le zone di Torino, dove sono caduti 60 millimetri di pioggia in un’ora (nelle 5 ore successive sono diventati mm.100) e Sezze, in provincia di Latina, dove un nubifragio (caduti mm.106) ha inondato la città, mentre a Roma gli oramai consueti temporali pomeridiani si manifestano in maniera progressivamente più violenta, rovesciando sulle strade fino a 80 mm di pioggia in 4 ore e provocando enormi disagi alla città.