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Aree sin fotovoltaico, ok all'emendamento al Dl Semplificazioni di D'Attis

E' stato accolto l'emendamento al Dl Semplificazioni proposto dall'onorevole pugliese Mauro D'Attis. La norma consentirà di realizzare impianti fotovoltaici nei siti di interesse nazionale, cosiddette aree Sin. Il deputato e commissario regionale di Forza Italia Puglia, originario di Brindisi, conosce da vicino la tematica dello sviluppo e la stretta, quanto imprescindibile, sua connessione con la tutela dell'ambiente e della salute. Dal sostegno alla transizione ecologica alla riconversione di ex aree agricole, ad Affaritaliani.it parla di un "momento cruciale" per disegnare una nuova politica industriale. 

E' stato approvato il suo emendamento al Dl Semplificazioni che consentirà il fotovoltaico nelle aree Sin. Di che si tratta?

Si tratta di aree contaminate, e perciò classificate come molto pericolose dallo Stato, che necessitano di interventi di bonifica del suolo. In Italia la superficie di aree SIN è pari a 171.211 ettari e rappresenta lo 0,57% della superficie totale. Parliamo, evidentemente, di una rilevantissima estensione di zone in cui c’è presenza nel suolo di sostanze inquinanti e pericolose sia per l’ambiente che per la salute delle persone. Aree che richiedono massicci (e costosi) interventi di bonifica.

Veniamo, perciò, al suo emendamento.

Con l’emendamento, condiviso anche dalle colleghe Elvira Savino, Vincenza Labriola e Veronica Giannone, lo Stato consentirà di installare impianti fotovoltaici sui terreni anche ex agricoli all’interno delle aree Sin, e nelle zone in cui insistono impianti industriali.

Cosa determinerà, in concreto, questa nuova previsione?

La norma gioca su due fronti: uno che guarda alla transizione ecologica e l’altro al riutilizzo di aree ex agricole. Per quanto concerne il primo punto, favorire la realizzazione di impianti fotovoltaici concorre, chiaramente, a proseguire nel processo di transizione ecologica a cui il ministro Cingolani sta lavorando molto bene. Promuovere la produzione di energia pulita in chiave sostenibile è senza dubbio una priorità per questo governo e i fatti parlano chiaro. Per quanto riguarda, invece, il secondo punto, bisogna sottolineare che nel territorio italiano persistono delle aree che, ad oggi, non hanno una destinazione né un potenziale di utilizzo: ad esempio, le aree ex agricole su cui vige il divieto di coltivazione. Si tratta di superfici assolutamente improduttive, oltre che pericolose.

Lei è pugliese. È un pugliese salentino, vive da vicino il tema dello sviluppo e la necessità di declinarlo con la tutela dell’ambiente e della salute.

Certo, sono di Brindisi e nel territorio del mio comune persiste, ad esempio, un’area Sin che ben potrebbe ospitare un impianto fotovoltaico, divenendo, così, utile per la comunità in chiave moderna ed ecosostenibile. La proposta proviene soprattutto dal mondo produttivo, dei principali player dell produzione energetica, da Confindustria Puglia con il suo responsabile regionale energia Menotti Lippolis. Il governo Draghi, su questo, sta facendo un grande lavoro di tessitura e siamo in un momento che definirei cruciale: dal Recovery Fund a tutta la galassia di fondi messi in campo, finalmente ci sono le risorse per dare una prospettiva e una speranza alla comunità pugliese non solo per quanto attiene alle opere di bonifica, ma anche per disegnare una nuova politica industriale. Una politica moderna, coraggiosa, che sappia coniugare le esigenze produttive e di sviluppo con la sostenibilità ambientale e la tutela imprescindibile della salute. Le risorse, appunto, ci sono e con il governo stiamo facendo un lavoro importante.

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