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BPER Banca e SIFÀ presentano l'Osservatorio sulla Mobilità Smart e Sostenibile

Il 21 novembre 2018 è stato presentato presso la Sede della Direzione Territoriale di BPER Banca, a Milano, l'Osservatorio sulla Mobilità Smart e Sostenibile, realizzato da Nomisma in collaborazione con BPER Banca e SIFÀ, per presentare un tema ricorrente pronto a convertire al green la mobilità del futuro.

Il 39% degli italiani dichiara di conoscere i veicoli ibridi o ibridi plug-in (auto, moto, scooter, monopattini, biciclette), con una percentuale che sale di ulteriori 5 punti (44%) se si considerano anche quelli elettrici.

Sono alcuni dei dati principali che emergono da un’indagine Nomisma, frutto di una survey basata su quasi mille interviste e realizzata in collaborazione con BPER Banca e SIFÀ nell’ambito più generale dell’Osservatorio Mobilità Smart & Sostenibile di Nomisma, con il sostegno di UnipolSai, AlfaEvolution e Vaielettrico.it.

Il progetto dell’Osservatorio si propone come strumento per il monitoraggio continuativo della mobilità smart, sostenibile ed elettrica, con lo scopo di supportare la sensibilizzazione e la definizione di politiche di promozione alla luce delle informazioni sul mercato di riferimento e dei modelli di consumo in Italia.

L'indagine rivela la fotografia di un'Italia particolarmente dedicata alla mobilità sostenibile riferita ai cittadini, ma l’Osservatorio Nomisma prevede un percorso di analisi che coinvolge anche enti pubblici e imprese. Dati di mercato, perception & habits degli italiani concorrono non solo a definire un quadro completo e multidimensionale dell’argomento nel nostro Paese, ma anche ad individuare motivi di successo e leve per incentivare il ricorso a forme di mobilità green.

I dati del Ministero dei Trasporti mostrano un rallentamento del mercato auto in Italia (da gennaio a ottobre -3,21% immatricolazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Rispetto all’anno precedente nei primi 10 mesi dell’anno aumentano però le vendite di mezzi con tecnologie di propulsione alternative e anche auto elettriche e ibride conquistano quote di mercato: le prime rappresentano il 4,4% del totale delle vendite (+1,2% rispetto ai primi 10 mesi del 2017), le seconde lo 0,3% (+0,2% rispetto ai primi 10 mesi del 2017). 

Chi guida veicoli con tecnologia di propulsione elettrica o ibrida, lo fa soprattutto spinto da incentivi e agevolazioni spesso messe in atto dalle amministrazioni locali. Quasi 4 utenti su 10 affermano di ricorrere al trasporto green per i vantaggi e le facilitazioni di cui possono usufruire: tra questi spiccano la possibilità di accedere liberamente al centro città o in zone a traffico limitato (17%), il diritto a parcheggi gratuiti (8%), l’esenzione del pagamento del bollo (7%) e i sistemi di incentivi per l’acquisto (5%). Nella scelta di utilizzare veicoli ad alimentazione ibrida o elettrica è comunque fondamentale l’attenzione all’ambiente e la volontà di ridurre l’inquinamento, indicato come fattore trainante dal 25% degli italiani. 

La rapida espansione conosciuta da questo segmento dell’automotive porta con sé anche alcuni ambiti di miglioramento riconducibili soprattutto al necessario adeguamento delle infrastrutture a supporto. Il 79% di chi utilizza questi veicoli riconosce nella necessità di installare la wall box il principale ambito di miglioramento, seguono i costi di acquisto e la presenza ancora non adeguata di punti di ricarica, entrambi indicati dal 74% degli italiani.

La presenza di elementi ancora da affinare non inficia la probabilità di continuare ad utilizzare veicoli ibridi o elettrici nei prossimi 12 mesi – il 53% degli italiani lo farà sicuramente o quasi. Elevata anche la percentuale di chi consiglierà, ad amici o colleghi, l’uso di questi mezzi (61%).

Fabrizio Togni, Direttore Generale di BPER Banca, ha affiancato alla tematica della green mobility l'importanza di una più incisiva conversione alla sostenibilità da parte delle aziende, dichiarando ad Affaritaliani.it: "La sostenibilità è uno dei nuovi temi che fungono da driver per la determinazione dell’affidabilità di un’impresa. Per essere in grado di restituire un finanziamento, l’impresa deve avere continuità. Sappiamo che la sostenibilità è uno degli elementi che garantiscono la continuità dell’impresa, quindi diventa per noi fondamentale avere un interlocutore che faccia della sostenibilità uno dei propri driver gestionali. Un'azienda più sostenibile garantisce continuità nel tempo e ha più capacità di assolvere nel tempo i propri impegni. Vi è una stretta relazione tra la sensibilità alla sostenibilità che un’impresa adotta nelle proprie decisioni e una continuità nel business della stessa azienda".

A quelle di Togni si aggiungono le parole di Paolo Ghinolfi, Amministratore delegato di SIFÀ, il quale ha commentato ad Affaritaliani.it che Il futuro della mobilità è legato alla capacità di aziende come SIFÀ, Società Italiana Flotte Aziendali, e non solo, di sensibilizzare l’opinione pubblica e di sposare le nuove tecnologie. Oggi parliamo di elettrico, che è fondamentale per le grandi città per poter abbattere gli elementi inquinanti come polveri sottili e Co2. La mobilità elettrica non può essere sicuramente l’unica soluzione, ci sono anche ibridi di nuova generazione, diesel ibridi, una serie di veicoli più sostenibili che sono il futuro. L'insieme di tali mezzi, modulati fra i diversi utilizzatori per i diversi scopi di utilizzo, genereranno sicuramente una nuova mobilità sostenibile in tutto il Paese".

Luca Dondi, Amministratore Delegato di Nomisma, commentando i risultati della ricerca, ha dichiarato ad Affaritaliani.itDall’Osservatorio è emersa una buona sensibilità verso la smart mobility e verso i nuovi strumenti elettrici e ibridi, con l'esigenza di colmare il gap che separa l’Italia da altri paesi molto più progrediti su questo tema. I tassi di crescita rispetto alla diffusione di tali strumenti sono molto significativi. Se osserviamo le strade della città, noteremo che la maggior parte dei veicoli in circolazione ha più di dieci anni. È necessario, dunque, spingere verso l’utilizzo di veicoli diversi, più moderni e meno inquinanti. Di sicuro qualche passo è stato fatto, ma c'è ancora molto da fare sia dal punto di vista della sensibilizzazione dell’utenza, sia da quello dell’infrastrutturazione del territorio. Dalla Ricerca è emerso un forte interesse rispetto al tema della mobilità sostenibile, ma c’è ancora troppa carenza informativa e grande preoccupazione che non ci siano possibilità di ricarica dei veicoli elettrici per la città.

Mauro Tedeschini, co-fondatore di Vaielettrico.it, ha aggiunto: "Il mondo veicoli elettrici sta progredendo rapidamente: in Italia siamo partiti piano - quest’anno sono stati venduti solo 5000 auto elettriche - ma si pensa che già l’anno prossimo saranno 20.000 e il boom si avrà nel 2020, quando avremo una gamma completa. In Italia siamo in attesa di ricevere gli incentivi presenti in tutti i Paesi d’Europa, tranne che in Italia, ma anche senza di essi l’auto elettrica diverrà presto molto di moda e a breve noteremo il cambiamento. Il futuro della mobilità sostenibile dipende da tutti noi e da quanto ci renderemo conto che così non possiamo più andare avanti. Non è solo una questione di quali macchine si utilizzano: occorre essere in grado di rinunciare alla propria auto e di convertirsi ad esempio al car sharing, che è un passo verso la sostenibilità".

Il mercato della mobilità Smart e Sostenibile non si esaurisce con i veicoli che sfruttano le nuove tecnologie di propulsione, ma ingloba al suo interno il mondo della mobilità condivisa. Non cambiano solamente i veicoli, ma si rivoluzionano anche le modalità con cui ci si sposta. Non più auto privata, o almeno non solo: il suo utilizzo viene infatti affiancato e in parte sostituito – accade per il 44% di chi utilizza questi servizi – da modalità di trasporto pay-per-use, a cui si ricorre principalmente nel tempo libero, per brevi spostamenti o per viaggi di lavoro.

In questo contesto è utile evidenziare anche i motivi che – negli ultimi 12 mesi – hanno condotto l’86% degli italiani a non utilizzare car/bike/scooter sharing, car pooling o altre forme di mobilità condivisa: il 31% di loro afferma di non essere effettivamente interessato a questi servizi, il 21% non trova un’offerta soddisfacente di veicoli o utenti con cui viaggiare insieme, e il 14% è ostacolato dalla scarsa dimestichezza con i sistemi prenotazione/noleggio.

Il numero di veicoli in condivisione è stimato in 47.700 unità (2017), di cui l’83% sono biciclette, il 16% automobili e l’1% scooter. Cresce il numero dei mezzi elettrici che passa da circa 620 del 2015 a circa 2.200 del 2017 con una quota sulla flotta complessiva salita dall’11% al 27% in due anni. Il fenomeno del car sharing coinvolge oltre 1 milione di iscritti e sono 12 le città dove è attivo un servizio di car sharing elettrico.

 

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