Energia, terre rare in fondo al mare: parte la nuova corsa all'oro globale - Affaritaliani.it

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Energia, terre rare in fondo al mare: parte la nuova corsa all'oro globale

di Marta Barbera

Nichel, cobalto e non solo: i tanto contesi metalli tornano alla ribalta. Mentre il legame tra Autorità internazionale dei fondali e ambientalisti è a un bivio

La preoccupazione più grande è che i detriti sollevati dalle estrazioni nei fondali siano in grado di modificare la composizione chimica delle acque. Ciò metterebbe a rischio la vita delle creature marine, così come di riflesso anche quella dell'uomo. Tali timori– secondo quanto riporta Repubblica– avrebbero convinto alcune aziende, tra le quali BMW, Google di Alphabet e Samsung ad impegnarsi a non acquistare metalli estratti dagli oceani, almeno fino a quando le ricerche non dimostraranno una modalità "sicura" ed "equilibrata" di estrazione, capace di limitare i danni ambientali e non solo. Nel frattempo associazioni ambientaliste come World Wildlife Fund e Greenpeace sono scese in campo per chiedere spiegazioni, minacciando azioni di "sabatoggio" volte a fermare eventuali attività minerarie in acque profonde. Gli ecosistemi– ricordano gli attivisti– sono già in pericolo a causa di altri fenomeni, come l'acidificazione delle acque e l'inquinamento da plastica. A breve l'Isa sarà quindi a chiamata a stabilire (consapevolmente) delle regole che puntino a trovare un equilibrio tra attività estrattiva e salvaguardia marina