Lavoro
Due maxi sanzioni più la diffida. Ecco la circolare anti lavoro nero

Il Ministero del Lavoro, con la circolare n. 26/15, interviene in merito alle sanzioni sul lavoro nero dopo le innovazioni apportate da Jobs act. Tra le novità troviamo la maxi sanzione con due importi diversi a seconda della durata del lavoro sommerso e la possibilità di diffida.
Entro 120 giorni dal verbale unico il datore di lavoro potrà regolarizzare l'intero periodo di lavoro prestato in nero mediante stipulazione di un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, anche a tempo parziale con riduzione dell'orario non superiore al 50%, o di un contratto a tempo pieno e determinato di durata non inferiore a tre mesi con i lavoratori in nero, con obbligo di mantenimento in servizio dei lavoratori per un periodo non inferiore a tre mesi, con obbligo di regolarizzare anche gli adempimenti formali relativi (Lul, contratto con il lavoratore, Co, ecc.) e di pagare la maxi-sanzione.
Non sono previste applicazioni di nessuna forma di agevolazioni e nemmeno la regolarizzazione tramite contatti di lavoro a chiamata (intermittente). Il periodo minimo di tre mesi di mantenimento in servizio del lavoratore va computato dalla data dell'accesso ispettivo.
Nella medesima circolare, il Ministero chiarisce anche le regole per la sospensione dell’attività imprenditoriale conseguente all’occupazione in nero e le condizioni per la revoca del provvedimento, oltre che sulle nuove sanzioni per Lul, ANF e prospetto paga.