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Libri & Editori
Alessandro Di Battista, Contro: "Celebrazione del governo Draghi è nauseante"

Contro, perché opporsi al governo dell'assembramento: il nuovo libro di Alessandro Di Battista

"Venerdì 14 maggio uscirà in edicola e in libreria il mio ultimo libro. Si chiama 'Contro! Perché opporsi al governo dell'assembramento' ed è edito da Paper First. La narrazione celebrativa del governo Draghi è nauseante. Nessuno che osi ricordare il passato di Draghi. Eppure alcune sue scelte, scelte prettamente politiche, le stiamo ancora pagando". Così su Facebook Alessandro Di Battista, postando una foto che lo ritrae con il suo libro di prossima uscita.

"È un dovere ricordare gli anni delle privatizzazioni - prosegue - il suo legame con Goldman Sachs, il via libera che diede all'acquisizione di Antonveneta da parte di Monte dei Paschi, la lettera che firmò insieme a Trichet e che commissariò, di fatto, la politica italiana. È un dovere conoscere il passato per proteggerci dal presente e ipotizzare il futuro. Nel libro ho messo insieme i conflitti di interesse tra finanza e politica, ho scritto della trattativa Stato-mafia, ho ragionato di atlantismo ed europeismo, di geopolitica, di Medio Oriente. Come sempre ho preso posizioni nette, che scontenteranno qualcuno e attireranno i soliti attacchi. Amen".

"Qual è il legame tra le banche d'affari e Palazzo Chigi? Dove investono i colossi finanziari come BlackRock, Vanguard e Wellington? Quanto la nuova guerra fredda è funzionale alla corsa al riarmo voluta dalla Lockheed Martin Corporation, dalla Boeing e dalla General Dynamics? Capitalismo finanziario, geopolitica dei vaccini, attacco alla classe media e alla piccola impresa. Ho scritto questo libro - spiega l'ex esponente M5S - perché amo prendere posizione, perché è il mio lavoro e perché penso che la qualità di una democrazia dipenda anche dall'esistenza di un'opposizione. 'Contro!' è un libro di opposizione ad un sistema iniquo che negli ultimi anni ha provocato una aumento delle diseguaglianze sociali unico nella storia dell'umanità".

"Draghi ha costretto l'Italia a impiccarsi ai parametri di Maastricht"

"Draghi è responsabile di aver costretto l'Italia a impiccarsi, per di più costituzionalmente, ai parametri di Maastricht". "C'è chi lo descrive come un salvatore della Patria. Senz'altro Draghi ha salvaguardato gli interessi di qualcuno. Sicuramente non dell'Italia".

"Il pareggio di bilancio in Costituzione, politicamente, rappresenta la fine del keynesismo in Italia e significa, oltretutto, far giocare il nostro Paese con armi più spuntate degli altri. Avere il principio del pareggio di bilancio nella propria Carta costituzionale - prosegue dopo essersi soffermato a lungo sulla lettera Draghi-Trichet all'Italia - significa una sola cosa: poter scegliere con grande facilità la strada delle privatizzazioni quando se ne avrà la possibilità. Quel che per me è incredibile è che il Movimento 5 Stelle, nato e cresciuto in quella stagione politica in quanto unica forza, seppur extra-parlamentare, capace di battersi per il diritto dei cittadini a essere informati quando si prendono decisioni così importanti e che, oltretutto, si era scagliata contro la logica del pareggio di bilancio in Costituzione, abbia deciso di far parte del governo Draghi".

"Fabrizio De André chiude la Canzone del maggio con queste parole: 'E se credete ora che tutto sia come prima perché avete votato ancora la sicurezza la disciplina. Convinti di allontanare la paura di cambiare. Verremo ancora alle vostre porte e grideremo ancora più forte, per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti'. Il governo di tutti, ahimè, ha moltiplicato le porte alle quali bussare".

Dibba: "Casaleggio come un padre, Grillo non la pensa più come me"

"Negli ultimi tempi io e Beppe non la pensiamo più allo stesso modo. 'Non sono io a pensarla come Beppe, è lui che la pensa come me'. Questa è una frase che i grillini conoscono bene. Quante volte l'abbiamo ripetuta nei banchetti quando venivano accusati DI essere eterodiretti da Grillo e Casaleggio. Ebbene, oggi, se qualcuno mi chiedesse perché non sono più in sintonia con Beppe, gli risponderei: 'Non sono io a non pensarla più come lui, è Beppe che non la pensa più come me'".

"Ho le mie idee e non le ho mai barattate per nulla al mondo. Non le ho sacrificate sull'altare della convenienza politica né su quella dell'agognata tranquillità personale", scrive Di Battista ricordando alcuni capisaldi del suo pensiero. "Vengo accostato ai nostalgici del Conte I solo perché non mi fido del Pd - va avanti - e ho lasciato il M5S - anche in virtù del tentativo DI sciogliere la propria identità in un bipolarismo che uccide la reale speranza DI cambiamento".

Nel suo libro l'ex deputato M5S ripercorre il travaglio del Movimento, il passaggio dal 'no a Draghi' al sì a un governo guidato dall'ex numero uno della Bce. "Sono venuto a sapere di una telefonata tra Beppe e Draghi e DI una comunione DI intenti tra i due. Poi è stato indetto il voto degli iscritti e io mi sono battuto alla luce del sole per il No. Sapevo che la vittoria del Sì sarebbe coincisa con la mia fuoriuscita dal Movimento e feci DI tutto perché ciò non accadesse". 

Di Battista: "Lasciare il Movimento doloroso ma naturale"

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