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Libri & Editori
Editoria, il Covid premia il mercato del libro: i dati di Italia e Francia

Confinamento con un buon libro. A volte di un autore, che mai avrebbe immaginato un successo da best-seller. E dopo: la nuova abitudine rimarrà? La pandemia ha trasformato il mercato editoriale. Persino in Francia, dove la letteratura è uno dei piaceri più amati. Accanto ai titoli di classici, che sono tornati in auge, si sono classificati i titoli di un fisioterapista, che spiega come liberarsi del mal di schiena, e di altri personaggi di largo seguito sui sociali network.

L’Istituto italiano per il Commercio Estero (ICE), in collaborazione con l’Associazione italiana degli editori (AIE) e Bureau International de l’Édition française (BIEF), ha organizzato tre giornate di colloqui per decifrare la nuova tendenza. Nell’estate 2020 «abbiamo avuto quello che per noi è di solito il Natale, ossia numeri importanti di vendite», dichiara Nicolas Roche, Direttore generale BIEF. Durante il primo confinamento, nel mese di febbraio, molti lettori hanno scoperto il libro digitale. Però la curiosità, così almeno sembra, è diminuita nei mesi seguenti a beneficio del libro stampato. In Francia le librerie indipendenti svolgono un ruolo centrale nella diffusione della lettura, sia perché presenti in gran numero su tutto il territorio, sia per l’intensa attività di organizzazione di incontri tra autori e pubblico, conferenze, animazione in generale. Dunque i lettori seguono con piacere i consigli del libraio ed acquistano di persona per affezione.»

Nel 2020, 20 titoli italiani sono stati venduti agli editori stranieri. Per la prima volta, un saldo positivo tra importazioni ed esportazioni. Si pensa a storie che travalicano i confini, con servizi specifici all’interno della casa editrice, sviluppando competenze diverse nella vendita del libro per bambini rispetto alla narrativa, che copre oltre il 60% dell’export.

La narrativa cresce di più, ma aumenta anche la quota di mercato della saggistica, meno accademica del passato, impaginazione e grafica e gestione dell’immagine come elementi fondamentali, infine la manualistica.

Per le case editrici italiane di guardare all’estero è un’esigenza, per raggiungere più lettori. Infatti il mercato editoriale italiano coincide tradizionalmente coi confini territoriali, dove i lettori abituali dichiarano di non leggere più di un libro all’anno. Giovanni Peresson, Direttore dell’Ufficio Studi AIE: «Una quota importante di lettori assidui vuole una ‘dieta di lettura’, non solo l’ultimo best-seller. Abbiamo comprato il 61% di titoli di lingua inglese ed in quei Paesi vendiamo solo l’11%. Le traduzioni in francese sono il nostro secondo mercato.»

Il libro è patrimonio secolare della civilizzazione. Lo testimoniano già i 150 anni dell’una, AIE, 135, e dell’altro, BIEF. La lettura contribuisce alla formazione e trasmissione dell’esperienza tra generazioni. Eppure Fabio Del Giudice, Direttore generale AIE, sottolinea che «solo il 55% degli italiani legge un libro all’anno. Al Sud l’indice di lettura, è inferiore.» La tecnologia può essere un supporto utile alla diffusione della lettura? Sì, ma l’Italia è indietro anche in questo campo: «L’indice di lettura sale al 61% se si considerano e-book ed audiolibri.» Nonostante tutto, il mercato editoriale italiano è quarto in Europa, con 70 mila novità nel 2020.

AIE ha presentato newitalianbooks.com, in collaborazione con Treccani, un portale internazionale dedicato a tutti gli editori, che possono avere accesso gratuito. che funzionerà come osservatorio per scoprire i libri pubblicati in ogni settore. Gli editori francesi lanceranno a propria volta in autunno un sito web che sarà uno strumento in più di conoscenza tra le case editrici.

Laurence Risson, del Centre National du Livre, che fornire «agli editori aiuto ed informazioni sui mercati dei libri all’estero», riferisce che la vendita dei diritti rappresenta per gli editori francesi attorno al 4-6% delle entrate, con punte più alte per la letteratura destinata ai giovani. Il francese è la seconda lingua tradotta nel mondo, dopo l’inglese.»

Qual è il bilancio di un anno di Covid-19 nella circolazione delle opere letterarie? «Nel 2020 si è registrata una diminuzione di edizioni e coedizioni francesi – prosegue Risson –, probabilmente perché gli editori reperiscono i testi cartacei durante saloni ed incontri. Soltanto 14 mila contratti, di cui 2 mila di coedizioni, sono stati conclusi. Gli editori stranieri più interessati ai diritti francesi sono i cinesi (Cina e Taiwan), che dal 2012 sono i nostri primi acquirenti, a seguire l’Europa dell’Est, mi riferisco alla Germania, poi Italia, entrambe focalizzate sui fumetti francesi. A seguire, Inghilterra, Spagna»

Quali generi vanno per la maggiore? «Libri per i giovani, fumetti, e letteratura (soprattutto thriller ed attualità), in quest’ordine. Abbiamo inoltre ricevuto un grande Interesse dalla Corea del Sud, Polonia, Russia. La Turchia ha richiesto testi di scienze umane e sociali.»

E gli editori francesi quali libri acquistano? Va detto che sono più le vendite di titoli, che le acquisizioni. Fiction, fumetti, manga e letteratura inglese. Dell’Italia interessano i romanzi

Natasha Kubiak, responsabile del Coordinamento internazionale, che eroga aiuti alle case editrici per le traduzioni: «Disponiamo di aiuti minimi di 500 euro, anche se il costo minimo di traduzione si aggira sugli 800 euro. L’aiuto è versato nel momento in cui l’opera è pubblicata, su presentazione della ricevuta di pagamento del traduttore. Dalla risposta alla conclusione del progetto editoriale devono trascorrere al massimo due anni, prorogabili una volta di 1 anno supplementare.»

Infine, i Saloni del Libro. Quello di Torino è rinviato ad ottobre (a dicembre il Salone di Roma riservato a piccoli e medi editori). Attorno all’imperdibile SALON DU LIVRE di Parigi fervono le discussioni per creare una nuova edizione in una sede espositiva sensazionale. L’Italia sarà il Paese invitato d’onore. L’evento non si svolgerà più nel quartiere fieristico alla Porte de Versailles. La candidatura più attendibile come nuova sede è la struttura che sostituisce il Grand Palais, in corso di restauro, tra l’École Militaire e Champ de Mars.

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