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L'Italia dei Giganti: George Labrinopoulos racconta i grandi degli anni 80-90

L'intervista di affaritaliani.it a George Labrinopoulos 

Nato ad Atene. Giunge in Italia nel 1972 iscritto all’Università per Stranieri di Perugia per imparare la lingua italiana. Vive a Roma e dal 1990 è cittadino italiano. 
È stato corrispondente per testate greche. Nel 1980 entra nell’associazione Stampa estera in Italia, della quale è ancora membro effettivo. Nell’arco di questi anni ha lavorato per vari quotidiani greci, oltre che per un’emittente radiofonica. Al momento collabora con il Corriere del Sud .

Ha provato a raccontare l’Italia degli anni ‘80 e ‘90, un paese in rampa di lancio, nel volume L’Italia dei Giganti, curato da Francesco De Palo (Pegasus edizioni). Una serie di incontri de visu avuti dall’autore con grandi personaggi che hanno fatto la storia della politica italiana: Francesco Cossiga, Sandro Pertini, Giulio Andreotti, Bettino Craxi, oltre ad un inedito Papa Giovanni Paolo II.

Quando sei arrivato in Italia, e come sei diventato Giornalista ?

«Sono arrivato in Italia nel 1972; in Grecia vigeva quello che è noto come il regime dei colonnelli, il regime di dittatura militare di ispirazione fascista instaurato il 21 aprile 1967,  fino al 24 luglio 1974. All’inizio sono arrivato per motivi di studio, andando a Perugia per imparare l’ italiano all’Università per Stranieri, e poi a Roma, dove ero iscritto alla Facoltà di Lettere e Filosofia (La Sapienza) con  indirizzo Lingua e Letteratura anglo-americana. La mia famiglia è originaria del Peloponneso; vivevamo ad Atene, dove facevo lo studente. In Italia sono arrivato giovane, all’età di 21 anni.

Durante i miei studi alla Sapienza ...e durante le lezioni universitarie, con il Professor  Agostino Lombardo,mi è arrivato l'amore per il Giornalismo  perché il mio professore mi insegnava analisi del testo delle poesie e cosi mi ha introdotto nel mondo affascinante dei testi in generale. Avevo fatto anche tirocinio presso un giornale ateniese, dove avevo saputo che cercavano una persona come corrispondente da Roma. Erano i tempi del sequestro Moro, e così sono entrato poi nel 1980  all'Associazione  Stampa Estera in Italia, dove sono ancora membro effettivo.»

Come ti e venuto in mente di scrivere questo libro ?

«Erano interviste fatte nel periodo 1984/86 per il giornale dove lavoravo volevamo far vedere attraverso i personaggi di allora l'Italia quarta potenza Mondiale, secondo partner commerciale della Grecia quegli anni, parlando con i miei colleghi Francesco De Palo e Lisa Bernardini abbiamo deciso di creare questo libro, con il mio lavoro di quegli anni, anche perche non e un libro nostalgico, però fa capire come era l'Italia quel periodo, e tra l altro non c'è più, però  sono anche per l’esattezza 43 anni corrispondente da Roma presso la Stampa Estera in Italia; volevo celebrare in qualche modo la mia  appartenenza all’ Associazione,  ed ho trovato il modo di farlo con l’idea di questo libro,  oltre che realizzare un omaggio ai miei figli facendo loro capire meglio cosa faceva il loro padre quando erano piccoli o non erano ancora nati. 

Nei giornali dove ho lavorato ad Atene mi sono sempre occupato di politica, e continuo ad occuparmene anche oggi nei giornali italiani, come il Corriere del Sud. Le interviste contenute nel volume L’Italia dei giganti riguardano personalità della politica italiana realizzate per il giornale presso il quale lavoravo all’epoca, rispolverate per inserirle ed adattarle ad un lavoro editoriale complessivo inedito, mai pubblicato prima. 

Questi incontri avevano lo scopo di presentare l’Italia di allora –  quarta potenza Mondiale nonché secondo partner commerciale della Grecia negli anni 80/90 –  e farla conoscere attraverso quel certo Personaggio politico intervistato. E’ stato interessante indubbiamente mettere a confronto i due presidenti, Pertini e Cossiga. 

Il primo, giornalista e partigiano italiano, è stato il settimo Presidente della Repubblica Italiana ed il primo ed unico socialista a ricoprire la carica. 
Dal suo mandato ebbe inizio una fase diversa, direi meno ingessata e più popolare per quanto riguarda il ruolo di un Presidente. Di Pertini si ricorda il grido di  ‘Sandro!’ quando si recava in visita ufficiale in città italiane e Paesi stranieri, o quel suo urlo di gioia ai Campionati Mondiali di Calcio del 1982.

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