Poeti di dieci anni. In Ma dove sono le parole? di Chandra Livia Candiani e Andrea Cirolla - Affaritaliani.it

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Poeti di dieci anni. In Ma dove sono le parole? di Chandra Livia Candiani e Andrea Cirolla

di Giorgio Morale

“L’anima dell’opera d’arte deve trovarsi alla superficie nuda il più possibile”. Sono parole del grande poeta Novalis. Ed è quello che si realizza nelle poesie dei bambini di questo Ma dove sono le parole? appena pubblicato dalle Edizioni Effigie. Lo stesso Novalis prosegue scrivendo che “Alla bellezza e alla regolarità della forma il primo artista non dà alcun peso. Egli cerca soltanto un’espressione sicura della sua intenzione – la comunicazione comprensibile è il suo scopo”.

Questi bambini allievi di Chandra Livia Candiani sono come il “primo artista”. Non hanno dubbi, come la piccola Arjuna, 10 anni, del fatto che “Le parole sono la comunicazione”. E ci stupiscono, con le loro parole nude e “spacca-petto”, come le definisce Chandra Candiani: ad esempio c’è un bambino che domanda “Perché l’amore si rompe?”; uno che saluta “Addio! Vai nella tua libertà”; uno che dice “il cuore fa puf”; Nashua che in pochi versi belli e strazianti ci dona l’esempio di un amore materno che va oltre la morte e la sofferenza.

“Le poesie sono anche doni” scriveva Paul Celan, e i versi di questi bambini sono da accogliere come veri doni, come un ampliamento del nostro sentire e un’intensificazione del nostro vivere, anche se si tratta di frammenti, di illuminazioni che probabilmente non preludono, perché non è quello che interessa a maestra e allievi, a una carriera poetica.

Nel leggere questi testi mi verrebbe da dire che esiste una “funzione poetica” che – chiunque sia il soggetto poetante – quando si attiva perviene comunque a certi esiti. È in questo senso, anche, che la poesia “ditta dentro”?

Ma dove sono le parole? è il resoconto di un’esperienza di insegnamento della poesia a bambini della scuola elementare che nel riferire l’esperienza diventa un appassionato racconto e un prezioso manuale per bambini e per adulti; e un manuale non solo di poesia, ma, dato lo stretto legame tra poesia e vita così come sono pensate e praticate da Chandra Candiani, anche un manuale di istruzioni per vivere e per un percorso lungo la strada del sentire: ascolto, accoglienza, fiducia, disponibilità al rischio, apertura all’esistenza e al mondo sono infatti qualità del poeta e del maestro, ma prima ancora sono qualità della persona.

Sono le qualità che abbiamo amato nella raccolta poetica di Chandra Candiani La bambina pugile e che ritroviamo qui trasmesse come per osmosi dalla maestra a bambine e bambini che ne traggono stimoli e sapienza; emergono nei versi e le vediamo in azione in brevi fulminanti racconti di episodi “scolastici” che con pochi tratti si scolpiscono nella memoria con la forza di un aneddoto e nei quali si conferma la verità di quanto diceva Kierkegaard, che “Ciò che l’insegnante è, è più importante di ciò che insegna”.

 

Ma dove sono le parole? è un libro facile solo in apparenza. È un libro di poesie di bambini, un libro della maestra di poesia Chandra Candiani, e un progetto editoriale del critico Andrea Cirolla, che è stato tra i primi a riconoscere e apprezzare questa poesia. È un libro in realtà profondo, semplice ma anche complesso, uno di quei libri difficili da catalogare, per la cui pubblicazione deve essere elogiato un editore coraggioso.