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Renatino ed errori di comunicazione: i pareri degli esperti sul discusso spot
"Renatino" in uno screenshot dello spot di Parmigiano Reggiano

I professionisti della comunicazione analizzano le polemiche scatenate dallo spot di Parmigiano Reggiano: come rimediare alle parole di "Renatino"?

Continua a far discutere lo spot di Parmigiano Reggiano con protagonista Renatino, un personaggio – ovviamente di fantasia – che si fa un vanto di lavorare 365 giorni all’anno, cosa che ha suscitato diverse polemiche. I pubblicitari spiegano ad affaritaliani.it il loro punto di vista sul tema.

“Da regista pubblicitaria – commenta Sara Scamarcia, che tra gli altri ha recentemente girato uno spot Trentingrana  - vorrei dare una notizia ai molti che si sono e si stanno 'azzeccagarbugliando' sullo spot della miniserie Los Amigos di Parmigiano Reggiano: Renatino non esiste!”.

“Perlomeno in senso fisico – continua Sara Scamarcia - semmai Renatino è una metafora cinematografica che somma a sé non solo i casari ma probabilmente tutta la filiera produttiva di un prodotto d’eccellenza italiano. Una sintesi pubblicitaria – continua la regista Sara Scamarcia – che con evidenza intendeva rappresentare la dedizione e l’attenzione, quella si probabilmente quotidiana, dei produttori.  Per  questo davvero non comprendo tutta la polemica sollevatasi su questa battuta. Perché tale era. Ovvero se 'io lavoro 365 giorni all’anno' fosse uscito dalla bocca di Checco Zalone saremmo ancora qui a discuterne?”.

Come risolvere i problemi dati da una comunicazione contestata?

Ma, al di là delle interpretazioni, il caso Renatino è esploso e viralizzandosi in maniera consistente dando vita a contemporanee vivaci polemiche, prese di posizione di commentatori, opinionisti, politici e cabarettisti, disamine giurislavoristiche, meme  che oggettivamente possono aver danneggiato la reputazione di Parmigiano Reggiano. Come gestire problemi del genere? “Innanzitutto in questi casi, lato azienda, - spiega lo spin doctor Davide Ciliberti a capo della società di comunicazione Purple & Noise – il primo consiglio che avrei dato è ‘calma e gesso’. Ovvero sarei andato velocemente alla genesi della polemica che purtroppo – sottolinea l’esperto – è prodotto della disintermediazione mediatica. In Italia – continua Ciliberti - siamo nati tutti ‘allenatori della nazionale’ ed ora col megafono dei social siamo tutti ‘registi’, ‘opinionisti’, ‘virologi’, ‘chef stellati’ od anche ‘pubblicitari’, basti pensare alla recente ‘polemica’ che ha investito TIM nel, a mio parere, innocuo episodio in cui Lino Banfi esordiva con il suo: il porcaputtena, di fatto non più di un ‘alimortacci’ di sordiana memoria”.
 


“Bisogna ridare voce a Renatino”

 

“In concreto – riflette Davide CIliberti di Purple & Noise PR – io avrei, suggerito al Consorzio di rispondere certamente, e istantaneamente, considerata l’odierna velocità delle conversazioni sui social; ma ‘tenendosene fuori’. Ovvero senza replicare con comunicati o dichiarazioni aziendali, semmai dando voce a Renatino medesimo, che  pur nell’autoironia, può , anche giocosamente, ‘palleggiare’ col popolo del web e semmai, io penso, ‘schiacciare’ pure con sarcasmo e durezza su quei dotti, politici e persino sindacalisti, cui la realtà delle cose non può sfuggire, che hanno speculato sulla cosa per quel mezzo rigo di visibilità”.
 
Ma lei avrebbe corretto qualcosa nello spot, cosi come il Consorzio ha annunciato?

“No – risponde netto lo spin doctor, che continua - Renatino oggi è una 'superstar' che superate le prime stilettate nella sua caricaturizzazione sta diventando simpatico. Perciò ha senso, per il Consorzio del Parmigiano medesimo, che continui a vivere, allegramente, a parlare, a raccontarsi e fare formaggio. Al limite, ma col senno di poi è tutto più facile, – conclude Davide Ciliberti – avrei soltanto corretto quel 365 in 366 giorni di lavoro all’anno…. E continuare la soap opera a guisa di ‘Una telefonata allunga la vita’”.

E’ fondamentale reagire tempestivamente 

“L’azienda ha reagito forse in maniera un po’ timida –  riflette Marco De Angeli, vicepresidente di IAA International Advertising Association e docente in ‘Communication Management’ all’Università Cattolica di Milano. - Quando si verificano accadimenti simili, in termini di gestione della crisi, la cosa consigliabile è il domandare scusa e senza esitazioni, laddove sia necessario, e contemporaneamente provare a rispiegarsi in forma migliore e universalmente comprensibile” .“Un’idea – suggerisce Marco De Angeli - potrebbe essere quella di farsi capofila di un’azione che dia visibilità  e valorizzi l’appassionato contributo dei casari, non solo dei Renatini, ma di tutti e a livello nazionale e riproporsi così nella volontà di valorizzare un mestiere fondamentale che è sempre stato sottotraccia”.

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