"10 parole per crescere", il progetto firmato Scarabeo - Quali sono i dieci termini per introdurre i più piccoli alla conoscenza - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 18:30

"10 parole per crescere", il progetto firmato Scarabeo - Quali sono i dieci termini per introdurre i più piccoli alla conoscenza

Dieci termini selezionati come tasselli di un vocabolario educativo ed evolutivo.

"10 parole per crescere", il progetto firmato Scarabeo 

Scarabeo, il gioco di parole per antonomasia, presenta a partire da novembre 2025 “10 parole per crescere”, un progetto realizzato con la collaborazione di Edulia dal Sapere Treccani e dell’Istituto della Enciclopedia Italiana per introdurre i più piccoli alla comprensione e all’uso di dieci “parole” importanti per riconoscersi e per riconoscere il mondo intorno a loro.

L’iniziativa, in programma per tutto novembre 2025, prende avvio sui social con i contenuti condivisi da numerosi family creator, per proseguire a Milano con la live performance del creator Simone Longo e concludersi con quattro video interviste intergenerazionali pubblicate sui profili ufficiali di Scarabeo, Treccani e Edulia dal Sapere Treccani.

In un’epoca segnata da una comunicazione sempre più caotica e semplificata, il progetto individua dieci vocaboli che possono aiutare i più piccoli a conoscere sé stessi, esprimersi e costruire un pensiero critico per interpretare la realtà che li circonda. Un undicesimo vocabolo, “PAROLA”, sarà il punto d’incontro naturale tra Scarabeo e Treccani: sinonimo per Scarabeo di gioco, creatività e sfida linguistica, per Treccani di sapere, conoscenza e cultura. Due modi diversi di celebrare la stessa ricchezza, quella della lingua, che diventa ponte tra sapere e divertimento.

Una teoria che circola in ambito anglosassone con l’espressione post-literate society – “società post-alfabetizzata” – definisce un mondo in cui la lettura cede il passo alla fruizione rapida e visiva dei contenuti digitali. Secondo questa tesi, internet e gli smartphone hanno radicalmente trasformato il nostro modo di informarsi e di comunicare: si guarda e si ascolta molto di più, si legge sempre di meno. Una situazione che può avere delle ricadute importanti anche sui bambini, che si troverebbero così a padroneggiare un vocabolario limitato e avrebbero difficoltà a leggere testi complessi.

Inoltre, un uso sempre più diffuso di abbreviazioni, emoji, hashtag, GIF e meme, potrebbe progressivamente allontanare le persone dalla forza, dalla bellezza e dalla ricchezza espressiva della lingua italiana, facendo perdere di vista il significato e il valore profondo che ogni parola porta con sé.


 

Condivisione, Consapevolezza, Coraggio, Curiosità, Empatia, Gentilezza, Identità, Immaginazione, Intelligenza e Pazienza sono i dieci termini selezionati come tasselli di un vocabolario educativo ed evolutivo. Parole che nel tempo le persone hanno usato modificandone via via il senso o il valore originario, fino a volte a sradicarle definitivamente dal loro significato più autentico per adattarle ai mutati contesti sociali e culturali.

Se il termine Condivisione indica partecipazione reale, scambio autentico di esperienze, emozioni e saperi, oggi il suo uso rimanda spesso alla condivisione “social” e dunque ad un gesto più orientato a mostrare anziché a condividere e interagire con l’altro. Consapevolezza è un vocabolo che unisce conoscenza e coscienza, che trasforma l’apprendimento in crescita interiore, sviluppando il senso critico; CORAGGIO, dal latino “avere cuore”, significa esporsi, cambiare direzione: non si tratta di essere invincibili o di non provare paura, ma di riuscire a convivere con queste sensazioni senza lasciarsene paralizzare. È forza interiore, una spinta ad agire. La Curiosità, il “desiderio di sapere”, è la molla che spinge i giovani ad apprendere, a esplorare e a superare i propri limiti: l’antidoto più potente contro la noia e l’indifferenza; EMPATIA, dal greco “sentire dentro”, è la base del dialogo e della cura. Significa ascoltare prima di giudicare e, in un mondo connesso ma distante, resta un’abilità radicalmente umana.

E ancora, Gentilezza, dal latino “appartenere a un gruppo”, è riconoscere l’altro come parte della stessa “gente”: non è debolezza, ma forza relazionale, è considerazione e apprezzamento della dignità del prossimo. In questo momento storico, in un clima sociale dominato da ostilità e polarizzazioni, è un vero atto rivoluzionario. Identità oggi è parola mobile, frammentata: le identità sono plurali, in divenire, e capirlo è esercizio di rispetto e apertura; in un'epoca di omologazione come forma di appartenenza, favorire lo sviluppo di identità è fondamentale per la crescita di ogni individuo e della società. Insegnare, invece, la parola Immaginazione non è educare a fuggire dalla realtà, ma crearne una possibile, è trasmettere speranza.

La parola Intelligenza attualmente richiama anche quella “artificiale” e imparare a usarla significa distinguere tra il semplice accumulo di dati e comprensione autentica. Quando si unisce alla dimensione emotiva, l’intelligenza non è più solo conoscenza, ma diventa uno strumento per agire con consapevolezza e responsabilità, un vero strumento etico. Infine, nel tempo del “tutto e subito”, la parola pazienza assume un valore pedagogico fondamentale: non è passività, ma forza interiore, capacità di attendere e di perseverare.

L’iniziativa, che si sviluppa per tutto il mese di novembre, prende il via con il coinvolgimento di numerosi family creator che raccontano le dieci parole attraverso esperienze personali sui propri canali; prosegue poi con l’attività urban di Simone Longo (@simonelongo1999), giovane creator noto per portare le parole nelle piazze d’Italia, trasformandole in gesto e relazione. Nelle strade di Milano, Simone Longo dà vita alle dieci parole invitando i passanti a scoprirle attraverso indovinelli, giochi e racconti di esperienze personali, amplificando il progetto anche fuori dai canali digitali. Infine, le dieci parole diventano il punto di partenza per un confronto tra generazioni diverse: quattro video interviste, diffuse dal 21 novembre sui profili Instagram e TikTok di Scarabeo, Treccani e Edulia dal Sapere Treccani, in cui persone di età differenti raccontano cosa significano quelle parole per loro, come le usano e quali emozioni o ricordi evocano.