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Facebook, abbiamo un problema: minoranze e donne ai margini

Facebook ha un problema con le minoranze raziali e le donne. Nonostante i proclamati sforzi per equilibrare lo strapotere di uomini e bianchi, il gruppo non ha fatto i progressi sperati. Meno di un dipendente su tre è donna. Se la parità nei reparti tech è un miraggio (è donna appena 16%), quello che più impressione non è tanto la selezione all'ingresso quanto la carriera interna al gruppo. Nelle posizioni dirigenziali, meno di un manager su 5 è donna.

Se quindi le donne risentono già di un ingresso più difficoltoso, sono spesso bloccate dal famoso soffitto di vetro anche nella Silicon Valley.

Stesso discorso per la distribuzione etnica dei dipendenti. I bianchi sono il 55%, seguiti dagli asiatici con il 36%. Il resto è poca cosa: gli ispanici arrivano al 4%, i neri al 2%. Non solo: nelle posizioni di potere il dislivello aumenta: il 73% dei manager è bianco e solo il 2% è nero. Dal 2014 a oggi i dati sono rimasti inalterati. Come ammette Maxine Williams, Global Director of Diversity. "La diversità è centrale per Facebook", ma "è chiaro che non abbiamo ancora raggiunto ciò che vogliamo".

Ecco perché il gruppo ha avviato un programma di reclutamento innovativo, simile alla cosìddetta Rooney Rule. Si tratta di un approccio già adottatto nella Nnf: nel campionato americano di football, le squadre, prima di scegliere un nuovo manager, sono obbligate ad avere colloqui con professionisti di tutte le minoranze. Un'idea che non vincola la scelta ma allarga e diversifica il bacino delle opzioni. Così sarà anche per Facebook.

Il social continuerà a sostenere anche il reclutamento tramite le università con il Facebook University training program. Tutti elementi che potrebbero contribuire a ridurre le barriere d'ingresso. Ma come la mettiamo con la carriera all'interno del gruppo? Menlo Park ha optato per corsi anti-pregiudizio, in modo da individuare e penalizzare i comportamenti razzisti o sessisti. Ma, come ammette Williams, "c'è ancora molto lavoro da fare". 

@paolofiore