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Il figlio di Segre contro Francesca Albanese: "Ossessionata da mia madre"
L'attacco di Luciano Belli Paci: "Agisce più da militante che da giurista"

Francesca Albanese, nuovo scontro sul "genocidio" a Gaza. Questa volta interviene il figlio di Segre
Continua la polemica sulle dichiarazioni di Francesca Albanese, la giurista che si è schierata apertamente sul conflitto in corso a Gaza. Interviene anche il figlio di Liliana Segre e parla così dell'Albanese: "Avevo già l'idea - dice Luciano Belli Paci a Il corriere della Sera - che la dottoressa facesse parte di quella categoria ahimè ampia di persone che io definisco 'ossessionate da Liliana Segre'. C'era infatti già stato un precedente. Lo scorso agosto - prosegue - la giurista aveva postato una sua immagine davanti a un murale con il volto di mia madre e la parola "Indifferenza". L'hashtag era #GazaGenocide, come a dire che le dichiarazioni fatte da Liliana Segre su Gaza fossero in contraddizione con il suo impegno di sempre a non voltarsi dall'altra parte. Evidentemente Albanese non aveva letto le parole di mia madre in cui afferma di provare repulsione per il governo Netanyahu e la destra fascistoide e razzista al potere oggi in Israele".
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"Quelle - continua Belli Paci - in cui dice che bisogna piangere per i bambini di ogni nazionalità ed esprime dolore per le vittime civili; quelle in cui denuncia i crimini di guerra e contro l'umanità commessi sia da Hamas sia dall'esercito israeliano. È bastato che esprimesse il suo pensiero sull'opportunità di non usare la parola genocidio per suscitare disprezzo". Belli Paci osserva anche come "la giusta indignazione verso quello che subisce il popolo palestinese rischia di non essere, nel dibattito italiano, una leva per chiedere il cessate il fuoco e la pace. Ho l'impressione che la discussione si sia come militarizzata, con posizioni sempre più estreme in cui siamo anche noi in guerra gli uni contro gli altri".