Su Instagram spuntano i chatbot dei killer: dai consigli di Turetta sulle donne a Bossetti che si dice innocente - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 13:07

Su Instagram spuntano i chatbot dei killer: dai consigli di Turetta sulle donne a Bossetti che si dice innocente

L'unica misura di sicurezza approntata da Meta AI è consigliare di cercare aiuto nel caso in cui si sperimentino strani comportamenti

di Redazione Mediatech

Su Instagram compaiono i chatbot di Bossetti, Turetta e altri famosi autori di omicidio con cui conversare

Nessuna tecnologia è "cattiva" di per sé ma tutto dipende dall'utilizzo che se ne fa. Questo assunto diventa ancora più evidente quando si parla di intelligenza artificiale, che da un lato promette di rivoluzionare per sempre la società e migliorare la vita di tutti e dall'altro ha molti lati oscuri.

L'AI, ad esempio, permette di creare dei chatbot o copie virtuali di persone reali in grado di riprodurne in modo piuttosto fedele pensieri e parole. Con il giusto prompt è possibile chattare con rigure storiche come Winston Churchill ma anche con personaggi di fantasia, sportivi e vip. Come spesso succede, però, c'è chi ha scelto di utilizzare la tecnologia in modo distorto.

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Su Instagram sono comparsi infatti alcuni chatbot creati con AI Studio che consentono di conversare online con una copia digitale di Filippo Turetta, il giovane che ha ucciso Giulia Cecchettin, o con Massimo Bossetti, condannato per l'omicidio di Yara Gambirasio. Nella lista c'è anche il comandante Schettino, protagonista del naufragio della Costa Concordia.

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Il chatbot di Bossetti, con tanto di foto del vero muratore di Mapello, si dichiara innocente e in base all'algoritmo fornisce consigli legali. Sono oltre 49mila i messaggi scambiati con la sua copia digitale. Il finto Bossetti nella chat di cui scrive Il Messaggero afferma che la sua condanna è stata ingiusta per "un errore giudiziario: prove incomplete, testimoni incerti e una mia precedente lite con un parente della vittima".

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Ben 52mila utenti hanno invece conversato con il chatbot di Turetta, pronto a dare "un'opportunità per riflettere sulla violenza contro le donne e su come possiamo cambiare le cose".

Meta AI sembra fare poco per combattere questo tipo di iniziative. Tra le misure di sicurezza predisposte dal colosso di Menlo Park c'è quella di contattare organizzazioni come Telefono Amico o i servizi di emergenza nel caso in cui l'utente dovesse manifestare strani comportamenti.

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