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Lasorella (Agcom): "Stampa in crisi. E i giornali online corrono veloci"
 Giacomo Lasorella
Lapresse

Lasorella (Agcom): "Governare questa fase complessa è una delle sfide più importanti" 

Transizione digitale, crisi della stampa, ruolo di Internet e indebolimento dell'industria dei media: questi i principali temi trattati dal presidente Agcom Giacomo Lasorella durante la presentazione della relazione annuale in Parlamento.

"Quella di contribuire a governare questa fase complessa, caratterizzata da una tumultuosa transizione verso il mondo digitale, a maggior ragione in relazione all’attuazione del Piano di ripresa e resilienza, costituisce una delle sfide più importanti che attendono Agcom in questa consiliatura. È Agcom in piena sintonia con le altre istituzioni della Repubblica, tra le quali in primo luogo il Parlamento oltre che, naturalmente, nel loro ambito il Governo e le altre autorità”, ha sottolineato il presidente

"Il Consiglio ed io siamo consci della nostra missione: accompagnare il Paese verso la transizione digitale. Uno slogan che si concretizza nella possibilità di garantire al cittadino comunicazioni veloci, reti efficienti, pacchi consegnati in tempi giusti, una informazione e un intrattenimento offerti a prezzi equi e nel rispetto del pluralismo e dei valori della Costituzione, oltre ad una rete internet che costituisca un luogo di scambi e di relazioni improntato alla libertà e al rispetto dei diritti”, ha concluso Lasorella.

Lasorella (Agcom): "La crisi strutturale della stampa tradizionale è più marcata" 

In tale contesto, "la crisi strutturale della stampa tradizionale si sta rilevando sempre più marcata e mostra di non aver beneficiato particolarmente della accresciuta domanda di informazione dovuta alla crisi pandemica. Nel secondo trimestre 2020, solo il 17,6% degli italiani ha scelto in media di informarsi sui quotidiani, secondo un trend in discesa che è comune a tutta l’Unione europea”, ha specificato Giacomo Lasorella nella relazione annuale al parlamento.

”Nell’editoria quotidiana, l’Autorità ha censito 105 testate, per un valore complessivo di 1.103.826.466 copie (-13,4% rispetto al 2019). Anche nel 2020, nessun editore ha superato la soglia di legge stabilita al 20% della tiratura globale”: il pluralismo è quindi un fattore cruciale da garantire.  ”In questo scenario l’Autorità è stata particolarmente attenta a vigilare sul pluralismo nei suoi singoli aspetti. Partendo da quello che è definito pluralismo esterno, monitorando i principali indicatori di concorrenza si è registrata una sostanziale stabilità negli anni della concentrazione e delle quote di mercato degli operatori leader nei diversi ambiti”.

Lasorella (Agcom): "Internet protagonista del 2020" 

Volgendo lo sguardo al periodo pandemico, Lasorella ha commentato che "la rete internet è stata la grande protagonista dell’anno appena trascorso: un anno di pandemia in cui l’uso della rete si è ampliato e intensificato”. Sulle infrastrutture e sui servizi, il presidente ha affermato: “Attualmente la copertura del territorio nazionale, considerando l’infrastruttura qualitativamente capace di garantire prestazioni in termini di velocità di connessioni migliori, ovverosia la fibra ottica, risulta pari al 33,7% delle famiglie italiane, in crescita rispetto al 30% del 2019. Guardando all’attuale situazione della diffusione dei servizi a banda larga sul territorio italiano, a fine 2020 gli accessi broadband e ultrabroadband, residenziali e affari, hanno superato 18,1 milioni di unità, pari ad un rapporto di 30,4 linee ogni 100 abitanti. Tale indicatore è pari a 20,4 linee per 100 abitanti per le connessioni con capacità maggiori di 30 Mbit/s (16% nel 2019) e scende a 15,6 linee (11,7% lo scorso anno) con riguardo a quelle con velocità superiore a 100 Mbit/s”.

Nonostante ciò, a preoccupare il contesto italiano resta il calo dell'industria dei media. "In Italia l’effetto più evidente (e più preoccupante) è quello dell’indebolimento dell’industria italiana dei media, il cui valore economico è in calo da oltre un decennio. Ciò conferma non solo la fragilità della nostra industria culturale, ma segnala probabilmente anche un vuoto di politica industriale da colmare in un settore che gode di grande prestigio nel mondo quanto a sapienza tecnica e qualità dei contenuti”, ha fatto notare il presidente Agcom. 

Lasorella (Agcom): "Spostamento sempre più rapido verso l'online" 

”Il Sistema Integrato delle Comunicazioni (SIC) per l’anno 2019 ha evidenziato un valore pari a 18,1 miliardi di euro, l’1,01% del PIL, con una riduzione dell’1,4% rispetto al 2018, in controtendenza rispetto al trend di crescita che ha interessato, nel medesimo periodo, l’economia nazionale”, ha aggiunto Lasorella. ”Tra le diverse aree economiche che compongono il SIC, quella dei servizi di media audiovisivi e radio conferma il primato, con un peso del 48%". Sebbene in diminuzione, il comparto editoriale, costituito da quotidiani, periodici e agenzie di stampa, mantiene la seconda posizione. Prosegue il trend di crescita dell’area dell’editoria elettronica e pubblicità online, che nel 2019 si avvicina al 20% del totale (+2% rispetto all’anno precedente). Seguono, con quote sensibilmente inferiori, il c.d. below the line (ossia, le iniziative di comunicazione e le sponsorizzazioni), il settore cinematografico e la pubblicità esterna. Anche nel 2019 nessuno tra i principali soggetti ha realizzato ricavi superiori al tetto del 20%". 

In tale quadro, "la televisione si conferma il mezzo principale per l’acquisizione di informazioni, anche se è sempre più evidente lo spostamento, sempre più rapido, verso le piattaforme online. I dati indicano, inoltre, una progressiva diminuzione nell’uso dei quotidiani e della radio per informarsi. Nonostante la crescita delle audience e del consumo di informazione, rilevato almeno per televisione e Internet, i risultati economici sono fortemente negativi per tutti i mezzi di comunicazione e le analisi mostrano una flessione degli introiti pubblicitari causata sia dalla minore disponibilità di spesa degli inserzionisti sia dall’abbassamento dei prezzi di vendita degli spazi pubblicitari, ad eccezione di quelli dell’online”, ha concluso il presidente Lasorella. 

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