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Pedullà vs D’Amico, lite da Floris: “Grillo incoerente", "Parli di Topolino"

Botta e risposta sul caso del figlio di Beppe Grillo. Per la D'Amico "incoerente fare i giustizialisti", Pedullà: "Hai letto Topolino"
Continua la polemica sul caso del figlio di Beppe Grillo, Ciro, e dei suoi tre amici accusati di violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza conosciuta in Sardegna nell’agosto del 2019. Nella trasmissione “Di Martedì” condotta da Giovanni Floris su La7 scoppia un acceso dibattito tra la giornalista Ilaria D’Amico e il direttore de La Notizia Gaetano Pedullà.
“Alla nostra età siamo tutti ormai genitori, in più io sono madre di due maschi, sento ancora di più la responsabilità di che cosa si traferisce sui maschi del futuro a livello di comunicazione. E trovo aberrante dire che siccome la famiglia fa poco è la rete che deve dare segnale e dire se le cose sono sbagliate. Quindi se la rete legittima queste cose, la cultura dominante diventa quella rete. Questa è un’aberrazione a cui non dobbiamo mai cedere”, dichiara la giornalista Ilaria D’Amico.
In particolare, sul caso Grillo "ho avuto tre reazioni: all’inizio ho provato un senso di tenerezza per un padre che tenta di difendere il proprio figlio. Poi un senso di fastidio nei confronti della coerenza del personaggio: non ti puoi erigere a giustizialista, manettaro, tutti in galera, vaffa a qualsiasi cosa che disturbi e poi arrivare a una giustizia revolving che funziona solo se toccano la tua famiglia o meno”, aggiunge la D'Amico.
“L’ha letta su Topolino questa versione”, ribatte Pedullà. “E invece no, quando il dito è puntato su tutta la tua famiglia, purtroppo devi ricorrere a tutta la coerenza possibile”, conclude la Ilaria D’Amico.