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Pnrr, dopo il Morandi il Piano punta sul digitale per la sicurezza dei ponti

Pnrr, Giovannini trionfante: “Raggiunti tutti gli obiettivi del 2021”

L’annuncio trionfale è arrivato direttamente dal ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini: "Siamo molto contenti che tutti gli obiettivi per il 2021 sono stati già conseguiti dal nostro ministero, sia di riforme che di investimenti". Si parla ovviamente di Pnrr e sul versante delle riforme c’era in particolare un target da raggiungere che resta molto sensibile in rapporto alla sicurezza dei nostri viaggi e delle nostre infrastrutture: si tratta dell’aggiornamento delle Linee guida del Mims sulla classificazione, la gestione del rischio e il monitoraggio di ponti, viadotti e cavalcavia. Materia diventata giocoforza delicatissima dopo il tragico crollo del Morandi, nel 2018.

La ratio della misura è quella di estendere a tutta la rete nazionale le Linee guida del 2020, allo scopo di assicurare omogeneità nella classificazione delle condizioni in cui versano ponti e viadotti. Dunque, non solo Anas o concessionari autostradali, ma anche opere che fanno capo a Regioni, Province e Comuni. Si tratta di un decreto che, inoltre, consente di avviare azioni di formazione per il personale degli enti decentrati, spesso carenti in organico di tecnici e professionisti in grado di portare avanti le nuove attività di controllo e valutazione dei rischi. 

Pnrr, la sfida della digitalizzazione per la gestione e manutenzione delle infrastrutture

Qui entra in gioco in modo decisivo la digitalizzazione come frontiera per una valutazione globale e continua dello stato di salute di una infrastruttura. Un assessment che diventa anche predittivo e consente di conoscere il volume di interventi necessari per mantenere in buone condizioni il manufatto durante l’intero ciclo di vita. Una sfida decisiva sul fronte della sicurezza, ma anche della sostenibilità economica, sociale e ambientale dell’opera. “In Italia si stima ci siano circa 150mila ponti, solo all’Anas fanno capo circa 20mila manufatti. Opere che hanno bisogno di un monitoraggio costante e di grandi programmi di manutenzione. C’è tantissimo da fare e il Pnrr ha stanziato 25 miliardi di euro sulle infrastrutture: non può essere la panacea di tutti i mali, ma dovrà innescare un percorso virtuoso di investimenti che servono a salvaguardare vite umane e strutture”, spiega l’ingegner Paolo Franchetti, Ceo e chairman della Franchetti Spa, multinazionale italiana di sviluppo software ed engineering design per la manutenzione predittiva di ponti e viadotti.

La società ha progettato e realizzato in house un innovativo sistema informatico di gestione dell’infrastruttura per il supporto del processo decisionale e per l’ottimizzazione degli investimenti stradali, sistema che si basa su un algoritmo che calcola la migliore sequenza di interventi da eseguire, la priorità da destinare alle diverse opere, i costi necessari per la realizzazione degli interventi stessi e i tempi da dedicare al restauro conservativo. “Su questo fronte - conclude Franchetti - è importante che il pubblico e i privati, il cui ruolo è cruciale, operino in partenariato attraverso strumenti appropriati consolidati o innovativi, come ha ricordato recentemente anche il ministro dell’Economia, Daniele Franco, per consentire agli imprenditori di usare al meglio gli strumenti del Pnrr”.

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