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Medicina
Colesterolo, amico/nemico della salute da tenere sotto controllo

Colesterolo, un primo attore  nella salute umana

Il colesterolo è da tempo un primo attore come indicatore dietetico. Nel nome di un suo contenimento sono stati creati alimenti “su misura”, è stata preparata tanta pubblicità alimentare e informazione che hanno dettato regole ed abitudini alimentari. Gli studi sul colesterolo, le cui ricerche hanno fatto vincere oltre 10 premi Nobel,  sono iniziate due secoli fa nel Giappone del dopoguerra, negli Stati Uniti e nella Russia degli zar. Chimicamente il colesterolo è una molecola della famiglia degli steroli e si trova nei tessuti e nel plasma sanguigno dei vertebrati e alcuni livelli sono vitali per la salute umana.

Colesterolo, un amico/nemico nella salute umana

In condizioni normali, però, tutti gli organismi sono in grado di generare il colesterolo necessario. Nel cervello, fegato e midollo spinale vi sono le massime concentrazioni di colesterolo. Suo compito è aiutare il corpo a sintetizzare la vitamina D, la bile, gli ormoni steroidei (cortisolo, cortisone e aldosterone) e quelli sessuali (testosterone, progesterone ed estrogeni). Altre azioni sono nel sistema immunitario e nelle sinapsi cerebrali. Quando si deposita sulle pareti delle arterie puo’ portare alla aterosclerosi, rischiosa per tutte le malattie cardiovascolari.

Colesterolo alto, dagli anni '50 grandi passi nella ricerca medica 

Negli anni '50, molti studi epidemiologici avevano osservato come le diete grasse fossero legate alla concentrazione  di lipidi nel sangue, ai rischi cardiovascolari e all'aterosclerosi . Lo studio Seven Country fu uno dei più famosi e rese, fra l’altro, popolare la dieta mediterranea. Successivamente, e in pochi anni, la ricerca ha fatto passi importanti. Tra queste il Nobel dato a Konrad Block nel ’64 per gli studi sulla metabolizzazione del colesterolo e del rapporto con gli acidi grassi. Ed ancora nel ’73 Arno Motulsky e Joseph Goldstein avevano sviluppato le basi per la prima classificazione genetica dell’alta concentrazione di lipidi nel sangue. Tre anni dopo infine Akira Endo scoprì le prime statine, protagoniste nei trattamenti farmacologici dell'ipercolesterolemia e dell'aterosclerosi. 

Colesterolo alto, l'ipercolesterolemia familiare è una malattia genetica

L'ipercolesterolemia familiare è una malattia genetica che causa livelli particolarmente elevati di colesterolo.  Più della metà dei pazienti con ipercolesterolemia familiare presenta i sintomi della malattia prima dei 55 anni di età. Sebbene i livelli di colesterolo nel sangue ( i 200 mg/dl) siano stati a lungo utilizzati come barometro della salute, adesso questi numeri sono indicativi solo se messi in relazione ad altre variabili. Il rischio cardiovascolare dipende da molti fattori più importanti dei livelli di colesterolo. Uno di questi elementi è la quantità e il tipo di lipoproteine ​​​​LDL. Concentrarsi solo sul colesterolo significa ignorare gli ultimi 70 anni di ricerca scientifica e cadere nella trappola del marketing e dei suoi messaggi relativi agli  "alimenti funzionali".

Colesterolo alto, le linee guida per prevenire le malattie cardiache

Le linee guida dietetiche per prevenire le malattie cardiache sono le stesse raccomandate per prevenire il cancro o il diabete. Queste linee sono, in molta sintesi: privilegiare cibi sani e modelli dietetici, non sui singoli nutrienti, dieta a base vegetale e rigetto dei cibi ultra raffinati, pieni di energia, sale, zucchero e grassi saturi e trans-saturi. Una dieta salutare è ricca di verdura, frutta, legumi, cereali, integrali, noci, pesce, latticini a basso contenuto di grassi e oli vegetali. E poi un miglioramento dell’attività fisica e riduzioni di brutte abitudini come alcool e fumo.

Infine altri due punti importanti sono genetica ed età. Due realtà sulle quali purtroppo, a differenza di molte altre, non si puo’ agire ma solo 'sperare'.

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