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Medicina
Coronavirus, lo sfogo del medico: "E' una tragedia. Ospedali al collasso"
(fonte Lapresse)

Coronavirus, l'appello del giovane medico: "Non è semplice influenza. Le strutture sanitarie sono al collasso, è una tragedia. State a casa" - Salute e benessere

Il Governo ha emanato un nuovo decreto per limitare la diffusione del Coronavirus. Il provvedimento prevede l'estesione della zona rossa ad altre province di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna ma nonostante questo l'epidemia sembra ancora lontana dall'esaurirsi (qui i numeri aggiornati su morti e contagi). La conferma arriva da un lungo sfogo su Facebok di Daniele Macchini, medico chirurgo dell'ospedale Gavazzeni e Castelli di Bergamo, in cui ha spiegato tutte le difficoltà che lui e i suoi colleghi sono costretti ad affrontare in questa emergenza.

Coronavirus: "Il panico non serve ma non bisogna sottovalutare il pericolo" - Salute e benessere

Innazitutto Macchini spiega come tra le indicazioni inviate quotidianamente al personale sanitario c'è quella di fare corretta informazione e non diffondere il panico, soprattutto attraverso i social network. "Il silenzio non è da responsabili, quindi cercherò di farvi capire cosa significa lavorare in ospedale a Bergamo in questi giorni. Capisco la necessità di non creare panico, ma quando il messaggio della pericolosità di ciò che sta accadendo non arriva alle persone e sento ancora chi se ne frega delle raccomandazioni e gente che si raggruppa lamentandosi di non poter andare in palestra o poter fare tornei di calcetto rabbrividisco. Capisco anche il danno economico e sono anch’io preoccupato di quello. Dopo l’epidemia il dramma sarà ripartire. Però, a parte il fatto che stiamo letteralmente devastando anche dal punto di vista economico il nostro SSN, mi permetto di esprimere, a titolo personale, incredulità per la mancata istituzione di una zona rossa anche in alcuni comuni della provincia di Bergamo". Anche altri colleghi di Macchini come il e il celebre virologo Burioni hanno espresso pareri simili. Il primo afferma che il sistema sanitario è costretto a fare una selezione in base alle possibilità di sopravvivenza. Il secondo invita ad evitare ogni contatto sociale.

Coronavirus: "E' come in guerra. Altro che brutta influenza" - Salute e benessere

"Ho visto la riorganizzazione di reparti e personale, in preparazione di una guerra che avremmo dovuto combattere.  - continua Macchini - Bene, la situazione ora è a dir poco drammatica. Non mi vengono altre parole in mente. La guerra è letteralmente esplosa e le battaglie sono ininterrotte giorno e notte. Uno dopo l’altro i poveri malcapitati si presentano in pronto soccorso. Hanno tutt’altro che le complicazioni di un’influenza. Piantiamola di dire che è una brutta influenza. Le terapie farmacologiche per questo virus sono poche. Il decorso dipende prevalentemente dal nostro organismo. Noi possiamo solo supportarlo quando non ce la fa più. Si spera prevalentemente che il nostro organismo debelli il virus da solo, diciamola tutta. Le terapie antivirali sono sperimentali su questo virus e impariamo giorno dopo giorno il suo comportamento".

Coronavirus: "Non colpisce solo gli anziani. Ho visto personalmente giovani intubati o peggio" - Salute e benessere

Macchini ci tiene poi a ribadire che il problema non è tanto il Coronavirus in sé quanto il sovraffollamento degli ospedali e i posti letti limitati in terapia intensiva. Il medico comunque ribadisce che la Lombardia è dotata di uno tra i migliori sistemi sanitari a livello locale. "Uno dopo l’altro i reparti che erano stati svuotati, si riempiono a un ritmo impressionante. I tabelloni con i nomi dei malati, di colori diversi a seconda dell’unità operativa di appartenenza, ora sono tutti rossi e al posto dell’intervento chirurgico c’è la diagnosi, che è sempre la stessa maledetta: polmonite interstiziale bilaterale. Non è una malattia che colpisce solo gli anziani, vi assicuro che quando vedete gente giovane che finisce in terapia intensiva intubata, pronata o peggio in ECMO (una macchina per i casi peggiori, che estrae il sangue, lo ri-ossigena e lo restituisce al corpo, in attesa che l’organismo, si spera, guarisca i propri polmoni), tutta questa tranquillità per la vostra giovane età vi passa".

Coronavirus: "Pronto soccorso è al collasso, non vedo mio figlio da 2 settimane" - Salute e benessere

Il giovane chirurgo si scaglia poi contro coloro che non rispettano le regole per limitare il contagio in barba alla sicurezza di tutti: "Mentre ci sono sui social ancora persone che si vantano di non aver paura ignorando le indicazioni, protestando perché le loro normali abitudini di vita sono messe “temporaneamente” in crisi, il disastro epidemiologico si va compiendo. E non esistono più chirurghi, urologi, ortopedici, siamo unicamente medici che diventano improvvisamente parte di un unico team per fronteggiare questo tsunami che ci ha travolto. I casi si moltiplicano, arriviamo a ritmi di 15-20 ricoveri al giorno tutti per lo stesso motivo. I risultati dei tamponi ora arrivano uno dopo l’altro: positivo, positivo, positivo. Improvvisamente il pronto soccorso è al collasso. Non esistono più turni, orari. La vita sociale per noi è sospesa. Io sono separato da alcuni mesi, e vi assicuro che ho sempre fatto il possibile per vedere costantemente mio figlio anche nelle giornate di smonto notte, senza dormire e rimandando il sonno a quando sono senza di lui, ma è da quasi 2 settimane che volontariamente non vedo né mio figlio né miei familiari per la paura di contagiarli e di contagiare a sua volta una nonna anziana o parenti con altri problemi di salute. Mi accontento di qualche foto di mio figlio che riguardo tra le lacrime e qualche videochiamata. Non siamo eroi, facciamo solo il nostro mestiere".

Coronavirus: "Siate responsabili, influenzate la vita e la morte di decine di persone" - Salute e benessere

Macchini infine lancia un appello alla popolazione: "Abbiate pazienza anche voi che non potete andare a teatro, nei musei o in palestra. Cercate di aver pietà per quella miriade di persone anziane che potreste sterminare. Non è colpa vostra, lo so, ma di chi vi mette in testa che si sta esagerando e anche questa testimonianza può sembrare proprio un’esagerazione per chi è lontano dall’epidemia, ma per favore, ascoltateci, cercate di uscire di casa solo per le cose indispensabili. Non andate in massa a fare scorte nei supermercati: è la cosa peggiore perché così vi concentrate ed è più alto il rischio di contatti con contagiati che non sanno di esserlo. Ci potete andare come fate di solito. Magari se avete una normale mascherina (anche quelle che si usano per fare certi lavori manuali) mettetevela. Non cercate le ffp2 o le ffp3. Quelle dovrebbero servire a noi e iniziamo a far fatica a reperirle. Ormai abbiamo dovuto ottimizzare il loro utilizzo anche noi solo in certe circostanze, come ha recentemente suggerito l’OMS in considerazione del loro depauperamento pressoché ubiquitario. Eh sì, grazie allo scarseggiare di certi dispositivi io e tanti altri colleghi siamo sicuramente esposti nonostante tutti i mezzi di protezione che abbiamo. Alcuni di noi si sono già contagiati nonostante i protocolli. Alcuni colleghi contagiati hanno a loro volta familiari contagiati e alcuni dei loro familiari lottano già tra la vita e la morte. Alla fine cerchiamo solo di renderci utili per tutti. Ora cercate di farlo anche voi però: noi con le nostre azioni influenziamo la vita e la morte di qualche decina di persone. Voi con le vostre, molte di più".

Coronavirus: il post su Facebook del dottor Macchini - Salute e benessere

 

In una delle costanti mail che ricevo dalla mia direzione sanitaria a cadenza più che quotidiana ormai in questi giorni,...

Pubblicato da Daniele Macchini su Venerdì 6 marzo 2020
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