Medicina
Ictus cerebrale: come riconoscere i sintomi e cosa fare
L'intervento tempestivo è fondamentale per il buon esito della cura
Il Covid non deve far calare l'attenzione su questa patologia
Sembrava un pericolo superato e invece non è da sottovalutare il ritorno dell’ondata estiva di Covid19, soprattutto a causa della sua stretta correlazione con l’insorgere di ictus cerebrali, i cui sintomi vengono spesso sottovalutati da tutti coloro che evitano di rivolgersi ad Ospedali e Pronti Soccorso, per il timore del contagio da Coronavirus all’interno degli Istituti Sanitari.
Questo atteggiamento, largamente diffuso durante le diverse ondate di pandemia, ha causato una minore ospedalizzazione, tanto che si è registrato il 50% dei ricoveri in meno ed un inevitabile ritardo della possibilità di intervento rapido.
La correlazione tra ictus cerebrale e Covid19 è un fattore a cui prestare attenzione, in quanto l’infezione determinata dal Coronavirus, causa un aumento della coagulabilità del sangue e quindi un rischio di ictus ischemico con una frequenza che raggiunge il numero di 8 pazienti su 100 affetti da Covid19; non solo, gli ictus nelle persone che sono risultate positive a questa malattia virale sono stati anche più gravi.
Dunque, la tendenza a non rivolgersi alle strutture sanitarie, per paura di intasarle causando un contagio, è stata nettamente criticata da parte del Prof. Danilo Toni, Direttore Unità Trattamento Neurovascolare del Policlinico Umberto I di Roma. “L’ictus cerebrale è una patologia tempo-dipendente, legata dunque alla tempestività con cui si interviene. La mancata segnalazione di ictus, il non chiamare subito il 112 e, di conseguenza, il ritardo con cui si arriva in ospedale hanno determinato un risultato molto negativo in termini di esiti clinici e temiamo che la situazione possa ripresentarsi”, ha dichiarato Toni, rassicurando i più diffidenti a rivolgersi alle strutture ospedaliere, affermando che con le misure di distanziamento e di contenimento della pandemia, è stato possibile arginare il contagio ed allo stesso tempo farsi carico di patologie di altra natura come, appunto, l’ictus cerebrale.
I campanelli d’allarme di un possibile ictus cerebrale sono da identificarsi, secondo A.L.I.Ce. Italia ODV, l’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale: nella lieve difficoltà motoria degli arti inferiori o superiori e in quella visiva di una parte degli oggetti, nell’impedimento a coordinare i movimenti, a stare in equilibrio e a comprendere ed articolare le parole, nell’avvertire un insolito ed intenso mal di testa e nell’improvviso stortarsi della bocca. In presenza di questi sintomi risulta dunque fondamentale chiamare immediatamente il 112, così da poter arrivare velocemente nell’Ospedale dotato del Reparto più idoneo a effettuare trattamenti specifici. Solo in questo modo è possibile ridurre il rischio di mortalità, e gli effetti invalidanti annessi alla malattia, come la disabilità.