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Medicina
Novartis Italia contribuisce al PIL nazionale per 11 miliardi di euro

di Lorenzo Zacchetti

Questa mattina a Basilea Novartis ha presentato i propri risultati economici del 2018 e, quindi, il quadro generale dell'azienda nel mondo. Ma come si configura la sua presenza in Italia? Pasquale Frega, Country President e a.d. di Novartis Italia, ha commentato così i dati provenienti da Basilea: “Il 2018 è stato un anno positivo per le attività di Novartis nel nostro Paese. In tutte le aree di business abbiamo ottenuto risultati oltre le previsioni. La nostra posizione di leadership nel settore salute valorizza e sottolinea il ruolo che Novartis svolge nel sistema economico nazionale, contribuendo a rafforzarne la competitività e generando ogni anno un valore aggiunto al PIL che, come ha recentemente dimostrato uno studio di The European House – Ambrosetti, supera il miliardo di euro. Partendo da queste basi, Novartis proseguirà nel suo percorso di crescita, sviluppando le potenzialità offerte dalle sue piattaforme nel campo della terapia genica, della radioterapia e della digital health, e collaborando con tutti gli stakeholder del sistema per lo sviluppo di politiche sanitarie a sostegno dell’innovazione”. 

Ciò che emerge dallo studio di The European House - Ambrosetti  è come Novartis giochi un ruolo determinante nella crescita del Paese nel suo complesso. Leader da oltre 20 anni nell’innovazione al servizio della salute, l'azienda con HQ nazionale a Origgio (VA) è uno dei maggiori gruppi farmaceutici attivi in Italia.  Le attività sono focalizzate nei business strategici dei farmaci innovativi, dei farmaci equivalenti e biosimilari, con la divisione Sandoz, e dei dispositivi per la cura dell’occhio, con Alcon.  

Nel mercato farmaceutico italiano, Novartis svolge un ruolo di primo piano in tutte le principali aree terapeutiche: cardiometabolica, oftalmologia, respiratorio, neuroscienze, immunologia, epatologia e dermatologia, oncologia ed ematologia. 

I numeri forniscono un quadro chiaro della sua centralità: nel 2018, Novartis ha realizzato in Italia un fatturato di 1.710 milioni di euro, dei quali 156 milioni ottenuti grazie all’export.  Gli investimenti hanno superato i 73 milioni di euro, 65 dei quali destinati alla Ricerca & Sviluppo. I dipendenti, a fine 2018, erano 2.334. 

All’inizio del 2018 è entrata a far parte del mondo Novartis la società radiofarmaceutica francese Advanced Accelerator Applications (AAA), attiva nel campo della medicina nucleare molecolare. AAA è presente anche in Italia, con due centri produttivi, entrambi in Piemonte, e due laboratori di ricerca, in Molise e in Emilia Romagna. 182, complessivamente, i dipendenti nel 2018. 

Il contributo di Novartis al PIL nazionale del 2017 è stimato da The European House – Ambrosetti a circa 1,1 miliardi di euro. A questo conteggio si arriva considerando i 360 milioni prodotti direttamente da Novartis e sommandolo numerose filiere economiche attivate in Italia dalle attività, nazionali ed estere, del Gruppo. I soli acquisti di beni e servizi delle sedi italiane Novartis, presso circa 2.300 diversi fornitori con sede nel paese, hanno raggiunto i 267 milioni di euro nel 2017.  Nello stesso anno, in termini finanziari, il contributo di Novartis all’economia nazionale è stato calcolato in circa 447 milioni di euro, cifra comprensiva di imposte, pay-back farmaceutico, cost avoidance generato dagli studi clinici e riduzione di spesa per il Servizio Sanitario Nazionale grazie ai farmaci equivalenti e biosimilari prodotti dal Gruppo 

In Italia, Novartis è tra le aziende farmaceutiche più impegnate sul fronte dell’innovazione ed è stabilmente ai vertici nazionali nel campo della ricerca clinica: nel 2018 sono stati destinati a quest’area investimenti per 65 milioni di euro; nei prossimi 3 anni, inoltre, sono previsti ulteriori investimenti per 200 milioni di euro.  Nel corso del 2018, l’impegno di Novartis nella ricerca in Italia si è concretizzato in 247 studi clinici, con il coinvolgimento di 13.826 pazienti e 2.170 centri ospedalieri universitari. Poco meno di un terzo di questi studi è di Fase I: si tratta cioè di sperimentazioni che riguardano la fase precoce dello sviluppo clinico, quella che richiede maggiore cura e professionalità. 

La qualità degli studi clinici condotti da Novartis in Italia è rilevabile dal numero delle pubblicazioni scientifiche derivate da questi stessi trial: nel 2017 sono state 137 e hanno contribuito in modo significativo a consolidare la posizione della ricerca italiana nella top ten internazionale. Un ulteriore, importante indicatore qualitativo è l’impact factor delle pubblicazioni relative ai lavori di ricerca, che per quanto riguarda Novartis è sensibilmente superiore alla media nazionale. 

Produzione, verso i mercati mondiali In Italia, Novartis è anche un’importante realtà industriale, con due grandi insediamenti produttivi la cui attività è rivolta ai mercati mondiali e ai quali sono stati destinati, negli ultimi dieci anni, investimenti per quasi 170 milioni di euro, finalizzati al miglioramento dell’efficienza produttiva, della qualità e della sostenibilità ambientale. 

La produzione farmaceutica si concentra a Torre Annunziata (Napoli), in uno dei maggiori poli industriali del Gruppo Novartis. Qui vengono prodotti farmaci in forma solida (compresse): 86 milioni di confezioni nel 2018, destinati a oltre 100 paesi. L’export rappresenta il 95% del valore della produzione ed è pari a 74 milioni di euro.  Lo stabilimento è responsabile della produzione, per il mercato mondiale, del più innovativo farmaco Novartis per lo scompenso cardiaco, che a fine 2017 aveva già raggiunto oltre 534 mila pazienti in tutto il mondo.  Negli ultimi anni sono stati realizzati importanti investimenti finalizzati all’ammodernamento tecnologico e al potenziamento della capacità produttiva del sito. Con questi investimenti il volume di produzione potrà arrivare a 100 milioni di confezioni nel 2024. 

L’altra importante unità produttiva di Novartis si trova a Rovereto (Trento), centro di eccellenza per la produzione di principi attivi per uso farmaceutico, che vengono interamente esportati, per un importo pari a 82 milioni di euro. La produzione si concentra in particolare sull’acido micofenolico (150 tonnellate/anno), destinato a più di 400 mila pazienti nel mondo che necessitano del farmaco per un trapianto di rene, e sull’acido clavulanico (250 tonnellate/anno), potenziatore delle terapie antibiotiche che raggiunge circa 200 milioni di pazienti. 

Tratto distintivo dello stabilimento trentino è la forte attenzione alla sostenibilità ambientale ed energetica delle attività. Nel 2018 questo impegno si è tradotto anche nella messa in funzione di un avanzato impianto di trigenerazione, in grado cioè di assicurare la produzione combinata, da una stessa fonte energetica, di elettricità, calore, acqua refrigerata. 

 

GUARDA L'INTERVISTA A ANGELA BIANCHI - HEAD OF COMMUNICATIONS NOVARTIS ITALIA

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