Dacia Spring: l’elettrica oltre gli incentivi - Affaritaliani.it

Auto e Motori

Dacia Spring: l’elettrica oltre gli incentivi

La Dacia Spring è un originale City-SUV 100% elettrica: compatta, agile, divertente ma soprattutto, sincera nell’autonomia ed economica, anche senza incentivi

Mentre il mercato dell’auto è in ginocchio per le difficoltà di produzione e le indecisioni politiche sugli incentivi, la Dacia Spring continua a convincere e a vendere

La Dacia Spring abbiamo iniziato a toccarla con mano nella primavera dello scorso anno, quando con gli incentivi ancora a gonfie vele poteva essere acquistata al prezzo di un grosso scooter: meno di 10.000 euro. Anche a un primo contatto con un modello preserie le impressioni erano state subito positive.

Il marchio Dacia, come quello Renault, dall’inizio dello scorso anno sta cambiando pelle attraverso l’attuazione dei programmi messi in atto dal Ceo del Gruppo Luca De Meo. Se Renault sta spingendo maggiormente su vetture di segmento C e D, alzando la qualità dei prodotti e la marginalità per l’azienda, Dacia sta scrollandosi di dosso la fama di marchio unicamente “low cost” per vestire gli ambiziosi abiti di un brand “value for money”.

Guidando la Dacia Spirng possiamo dire che l’obiettivo è centrato in pieno. Il rapporto qualità prezzo è certamente il migliore, considerando le dotazioni che seguono le richieste di una clientela pragmatica che ama la concretezza e non i fronzoli, ma che soprattutto da una vettura elettrica chiede anche l’onestà di non dichiarare sulla carta un’autonomia che poi nella realtà non riesce neppure lontanamente ad avvicinare.

Questa concretezza nella Dacia Spring veste però gli abiti di un’auto soprattutto simpatica prima che pragmatica. La vettura che proviamo ha la brillante colorazione metallizzata Blu Cenote con alcuni dettagli arancioni che la rendono un po’ vezzosamente sbarazzina, come è giusto che sia un’auto da città che non ostenta la sua caratteristica principale di essere 100% elettrica.

L’allestimento Comfort Plus comprende tutto ciò che occorre a rendere facile la vita in città: dal navigatore ai sensori di parcheggio con telecamera posteriore, dalle cinque porte per ospitare comodamente quattro persone a un bagagliaio da 270 litri in cui riporre comodamente la spesa per una settimana. 

La batteria agli ioni di litio da 26,8 kWh si carica totalmente in meno di cinque ore presso una normale colonnina monofase a 7,4 kW, o in poco più di una notte a una presa casalinga. Nel corso della nostra prova effettuiamo tre ricariche, sempre presso le colonnine: come per tutte le elettriche le batterie si ricaricano piuttosto rapidamente fino all’80%, poi i tempi si allungano. Decidiamo però di attendere sempre il 100% per verificare l’autonomia complessiva.

La Dacia Spring, rispetto a tante elettriche che abbiamo provato, si avvicina molto più ai valori di autonomia calcolati secondo il ciclo WLTP. Il dato dichiarato dalla Casa è, infatti, di 305 km in città e 230 km nel ciclo misto. Noi, che l’abbiamo usata anche in autostrada, mantenendo la funzione ECO che limita la potenza e la velocità massima a 100 km/h, per ben due volte abbiamo raggiunto i 220 km di autonomia.

La Dacia Spring in città si destreggia nel traffico con grande disinvoltura: scatta ai semafori con ottima accelerazione senza mai dover richiedere di affondare l’acceleratore. Il comportamento dinamico è sempre sincero e prevedibile, occorre solo porre qualche attenzione in più alle buche perché la gommatura, che contribuisce a ridurre gli attriti e quindi ad aumentare l’autonomia, ha misure contenute: 165/70 R14. In compenso l’altezza da terra di 151 mm rende più facile salire a bordo e migliora la visibilità nel traffico, oltre a conferire quell’aria da SUV che la rende anche alla moda.

La Dacia Spring è promossa a pieni voti, anche all’attuale prezzo di listino a partire da 20.650 euro. Se torneranno gli incentivi per le vetture a basse emissioni il prezzo scenderà in proporzione molto più che per le altre elettriche che partono di cifre considerevolmente più alte: il divario sarà ancora più evidente.