Motorsport
Peugeot 9X8 alla 24 Ore di Le Mans 2025: il ritorno della sfida francese tra passione e ambizione
Il Team Peugeot TotalEnergies torna a Le Mans con due 9X8 e ambizioni da top-5. Un weekend cruciale per la storia sportiva del Leone nell’endurance mondiale.





La 24 Ore di Le Mans è più di una corsa: è un romanzo sportivo scritto a 340 km/h. Un intreccio di tecnica, coraggio, strategia e resistenza che ogni anno si consuma sul leggendario tracciato francese.
E nella 93ª edizione della maratona endurance più celebre al mondo, Peugeot torna in scena con due 9X8, portando con sé non solo la passione di un marchio storico, ma anche il desiderio di scrivere un nuovo capitolo glorioso in un’era di competizione mai così serrata. Dopo un 2024 segnato da luci e ombre, il Team Peugeot TotalEnergies si presenta al via con una consapevolezza nuova, maturata in pista curva dopo curva, errore dopo errore, progresso dopo progresso.
Due 9X8 pronte alla sfida
Con 21 Hypercar iscritte, la sfida per il podio sarà agguerrita, ma il Leone ha affilato gli artigli. Come per tutta la stagione del FIA WEC 2025, la PEUGEOT 9X8 #93 sarà affidata a Paul Di Resta, Mikkel Jensen e Jean-Eric Vergne, mentre la #94 vedrà al volante Loïc Duval, Malthe Jakobsen e Stoffel Vandoorne. A supporto, nel ruolo di collaudatore, Théo Pourchaire, giovane talento già visto all’opera durante il Rookie Test in Bahrain.
Il team arriva a Le Mans per la terza partecipazione consecutiva con una struttura più preparata, consapevole e determinata. Dopo il duro apprendistato del 2023 e le difficoltà del 2024, Peugeot ha reagito. Lo dimostrano le buone prestazioni a Spa-Francorchamps, con entrambe le vetture qualificate per l’Hyperpole e una competitività ritrovata nelle prime fasi di gara. Non è ancora abbastanza per parlare di rinascita, ma l’evoluzione è tangibile.
Una marcia di avvicinamento costruita con pazienza
La preparazione per Le Mans non comincia a giugno: inizia appena si spegne l’eco dell’edizione precedente. Come racconta Olivier Jansonnie, direttore tecnico di Peugeot Sport, l’inverno è stato dedicato alla convalida dell’affidabilità meccanica, seguita da test prestazionali e simulazioni in condizioni gara. Perché a Le Mans, ogni dettaglio può fare la differenza. Ogni zona di rallentamento, ogni fase di Safety Car, ogni pit stop diventa una variabile decisiva.
"Nel 2024 abbiamo pagato caro alcuni errori tattici", ammette Jansonnie. "Ora li abbiamo analizzati e corretti. In una gara come Le Mans, dove il margine d’errore è quasi nullo, queste piccole migliorie sono in realtà fondamentali". La stagione 2025, partita in sordina in Qatar e frenata dalla pioggia a Imola, ha trovato il primo vero slancio proprio nelle Ardenne. E l’obiettivo, oggi, è chiaro: una top-5 realistica, con il podio nel mirino.
Il circuito di Le Mans: un teatro tecnico e psicologico
Con i suoi 13,626 km, Le Mans è un unicum nel panorama mondiale. Una pista non permanente che unisce sezioni veloci a tratti cittadini, con continui cambi di asfalto e traiettorie che mutano con l'umidità e il tempo. Le curve di Tertre Rouge, Indianapolis e le Porsche Curves richiedono nervi saldi, bilanciamento perfetto e piena fiducia nella macchina. Qui le Hypercar toccano i 340 km/h e mantengono medie superiori ai 230 km/h. Ogni errore può costare caro.
Per i meccanici e gli ingegneri Peugeot, non serve un team building. La coesione si è cementata attraverso i chilometri percorsi in stagione. Tuttavia, Le Mans impone una disciplina speciale. "La fatica si gestisce, non si nega", spiega ancora Jansonnie. "Abbiamo imparato a organizzarci, a riposare nei momenti giusti, a non lasciarci travolgere dal caos".
Una gara che va oltre la corsa
Lo sa bene Jean-Marc Finot, Senior Vice President di Stellantis Motorsport, che vive Le Mans non solo come manager, ma anche come appassionato. "Questa corsa è il nostro Santo Graal. È un banco di prova tecnico e umano. Può succedere di tutto. Mio padre era presente nel 1955, quando accadde la tragedia. Io ci vado da 35 anni. È un legame personale, familiare e professionale. E oggi ho il privilegio di guidare Peugeot in questa avventura".
Le emozioni sono parte integrante della missione. Per Finot, vedere il pubblico accogliere le 9X8 con entusiasmo, sentire gli applausi a Place de la République durante le verifiche, è la ricompensa più bella. Ma l’obiettivo resta tecnico e sportivo. "Una top-10 sarebbe una delusione. Puntiamo al podio, e se finiamo quinti, sarà comunque un risultato che ci renderà orgogliosi".
I piloti: esperienza, gioventù e fame di riscatto
I sei piloti ufficiali incarnano un mix perfetto tra esperienza e determinazione. Paul Di Resta, alla settima partecipazione, è chiaro: "Sappiamo che sarà dura, ma ci crediamo. Abbiamo fatto progressi. A Spa abbiamo dimostrato che possiamo stare con i migliori. Le Mans è speciale, il supporto dei tifosi fa la differenza". Gli fa eco Mikkel Jensen, alla sesta presenza, che sottolinea: "Abbiamo avuto passo da top-5, ora serve una gara pulita. Senza penalità, possiamo giocarcela".
Jean-Eric Vergne, doppio impegno tra WEC e Formula E, vive Le Mans come una missione. "Voglio un weekend perfetto. Ho sognato questa gara da quando avevo 15 anni. La settimana è lunga, estenuante, ma anche straordinaria". Dall’altra parte del box, Loïc Duval, 13 partecipazioni all’attivo, punta a un risultato concreto. "La nostra macchina è affidabile. Ora dobbiamo essere anche veloci. Se combiniamo le due cose, la top-5 è possibile".
I giovani Malthe Jakobsen e Stoffel Vandoorne portano freschezza e fame. Jakobsen, alla terza presenza, racconta con emozione il suo primo viaggio a Le Mans da spettatore, nel 2010: "Avevo sei anni, ci sono tornato dieci anni dopo per correre. Ora sogno un grande risultato in Hypercar". Vandoorne, già sul podio in LMP1 e LMP2, chiude il cerchio: "È la sfida definitiva. Qui devi restare concentrato, gestire la fatica, cogliere ogni opportunità. E noi siamo pronti".
Un programma fitto e una cornice straordinaria
La settimana della 24 Ore di Le Mans è un festival del motorsport. Dopo le verifiche in centro città il 6 e 7 giugno, le PEUGEOT 9X8 scenderanno in pista l’8 giugno per il Test Day, con sei ore di prove. Seguiranno prove libere e qualifiche l’11 giugno, poi le due sessioni di Hyperpole: il 12 giugno si sfideranno prima le migliori 15, poi le 10 più veloci. Il tutto in attesa dello start ufficiale, sabato 14 giugno alle 16:00, dato da un ospite d’eccezione: Roger Federer, leggenda del tennis mondiale.
Una corsa per la storia
Peugeot ha vinto a Le Mans in passato. Ma oggi la sfida è diversa, più affollata, più imprevedibile. Otto costruttori si contendono ogni millimetro di pista, ogni secondo ai box, ogni briciolo di affidabilità. E in questo scenario, la 9X8 ha ancora qualcosa da dimostrare. Ma ha anche tutto per riuscirci: una squadra determinata, una base tecnica solida, una passione che affonda le radici nel DNA del marchio.
L’obiettivo è chiaro: nessun rimpianto, solo massimo impegno. Perché Le Mans non perdona, ma sa anche premiare chi osa, chi crede, chi lotta fino alla fine.
SCHEDA TECNICA PEUGEOT 9X8
Classe: Hypercar (FIA WEC)
Motore: V6 biturbo 2.6 litri
Sistema ibrido: anteriore con trazione integrale elettrica
Potenza complessiva: circa 680 CV
Telaio: monoscocca in fibra di carbonio
Pneumatici: Michelin
Debutto: FIA WEC 2022
Numero vetture iscritte: 2 (n. 93 e 94)
Piloti 9X8 #93: Paul Di Resta, Mikkel Jensen, Jean-Eric Vergne
Piloti 9X8 #94: Loïc Duval, Malthe Jakobsen, Stoffel Vandoorne
Collaudatore: Théo Pourchaire
Obiettivo 2025: top-5 a Le Mans, lotta al podio
PREZZI
La Peugeot 9X8 è un prototipo costruito esclusivamente per la competizione.Tuttavia, i costi di sviluppo e gestione di ciascuna vettura per un'intera stagione WEC possono superare i 20 milioni di euro tra ricerca, produzione, logistica e personale.