Auto e Motori
Porsche Classic 2024: a Franciacorta trionfa il restauro d'autore
A Franciacorta va in scena la passione: per il 40° di Porsche Italia, il Concorso di Restauro premia una 912 Targa con una storia incredibile alle spalle.






















C’è un momento preciso in cui la meccanica smette di essere solo ingranaggi e diventa anima.
È quello che si è respirato nel cuore della Franciacorta, dove il rombo dei motori raffreddati ad aria ha celebrato un rito che va ben oltre la semplice competizione. Il Concorso di Restauro Porsche Classic non è stato soltanto una sfilata di lamiere lucide, ma un viaggio sentimentale che quest'anno ha assunto un significato ancora più profondo. La nona edizione dell'evento ha infatti rappresentato il gran finale per le celebrazioni del 40° anniversario di Porsche Italia, chiudendo un cerchio fatto di tradizione, velocità e cultura automobilistica.
L'artigianato come forma di custodia del tempo
Nello scenario suggestivo del Porsche Experience Center di Franciacorta, l'atmosfera era quella delle grandi occasioni. Qui, passione e rigore tecnico si sono fusi per rendere omaggio alla storia della Casa di Stoccarda. Non si tratta semplicemente di riparare vecchie auto; la filosofia che guida questo concorso, attivo dal 2015, è la valorizzazione del saper fare. I Centri Porsche e i Centri Assistenza Porsche di tutta la penisola hanno lavorato per mesi, talvolta fino a due anni, con una dedizione quasi monastica. Hanno smontato, pulito, cercato ricambi introvabili e rimontato pezzi di storia, sfidando il tempo. A giudicare questo lavoro certosino è stata chiamata una giuria d'eccezione, composta da figure che vivono di pane e motori: Pietro Innocenti, Amministratore Delegato di Porsche Italia, Andrea Gruppach della Federazione Italiana Porsche Club e il giornalista David Giudici. Il loro compito non era facile: valutare non solo la bellezza estetica, ma la fedeltà assoluta alle specifiche originali, l'autenticità dei componenti e la qualità degli interventi meccanici.
Una 912 Targa che racconta una vita intera
Il verdetto della giuria ha portato sul gradino più alto del podio una vettura che è molto più di un mezzo di trasporto: è un diario di bordo su quattro ruote. La vincitrice assoluta è una splendida Porsche 912 Targa del 1969, vestita nella sua livrea originale Ossi Blau. Ma a renderla unica non è solo il restauro magistrale operato dal Centro Porsche Roma, quanto la sua anima "vissuta". Questa auto appartiene alla stessa famiglia dal lontano 1976 ed è stata testimone silenziosa di decenni di vita, accompagnando i proprietari in avventure memorabili, comprese le lunghe traversate fino a Capo Nord. Il lavoro dei tecnici romani è stato quello di ridarle lo splendore dei primi giorni senza cancellare lo spirito audace che l'ha accompagnata per le strade d'Europa. È la vittoria della narrazione sull'oggetto, la dimostrazione che le auto storichesono contenitori di ricordi prima ancora che oggetti da collezione.
Le sfumature della tecnica: argento americano e arancio meccanico
Scorrendo la classifica, si entra nel dettaglio tecnico che fa impazzire i puristi. La medaglia d'argento è andata a una vettura di rara eleganza e complessità: una 911 Targa America del 1973 in Silber Metal, curata dalle mani esperte del Centro Assistenza Porsche Padova Est. Qui la sfida era doppia, perché si trattava di un modello nato per il mercato statunitense. La differenza sostanziale rispetto alle "sorelle" europee risiede sotto il cofano, dove un sistema di alimentazione a iniezione meccanica prende il posto dei carburatori, una finezza tecnica che ha richiesto competenze specifiche per essere riportata alla perfetta efficienza.
Il terzo gradino del podio si tinge invece di un vibrante Blut Orange con la 911 2.0 S del 1969. Restaurata dal Centro Assistenza Porsche Catania, questa vettura rappresenta una pietra miliare ingegneristica, essendo stata la prima Porsche a introdurre di serie l'iniezione meccanica. I tecnici siciliani hanno compiuto un lavoro di salvaguardia straordinario, mantenendo intatta l'originalità di un modello che ha segnato un'epoca tecnica fondamentale per il marchio tedesco.
Un arcobaleno di storia oltre la competizione
Ma la bellezza di un evento simile non si esaurisce con i primi tre classificati. Il parterre di Franciacorta ha offerto agli occhi degli appassionati di collezionismo auto una varietà cromatica e storica impressionante. Tra i modelli in gara spiccava una 356 SC Cabrio del 1964 nel suo iconico Bali Blau, riportata a nuova vita dal Centro Porsche Milano Est con una concessione al gusto personale del cliente: interni in pelle e capote marrone che donano un tocco di calore unico rispetto al nero di serie. E ancora, il fascino degli anni Settanta è esploso con un'altra 911 2.4S in Blut Orange del Centro Assistenza Porsche Padova Est e con l'audace 911 2.2 T del 1971 nella tonalità KodaGruen, un "Verde Anaconda" che cattura lo sguardo e non lo lascia più, curata dal Centro Assistenza Porsche Padova Ovest. Infine, un salto verso la modernità classica con la 993 RS del 1995 in Speed Yellow del Centro Porsche Alessandria: un pezzo da collezione prodotto in serie limitatissima che rappresenta il ponte ideale verso le Porsche di oggi.
Queste vetture, ognuna con la propria voce e il proprio colore, incarnano l'essenza stessa del restauro: non un tentativo di fermare il tempo, ma il desiderio di renderlo eterno attraverso la cura, la competenza e l'amore per la meccanica.
