Stellantis: 1,3 mln consegne Q3, volumi in crescita e impatto sui ricavi - Affaritaliani.it

Auto e Motori

Ultimo aggiornamento: 08:35

Stellantis: 1,3 mln consegne Q3, volumi in crescita e impatto sui ricavi

Stellantis N.V. stima 1,3 milioni di consegne consolidate nel terzo trimestre 2025: +13% anno su anno, traino del Nord America, sostegno di Europa allargata e MEA.

D Eugenio Perego

Quando un gruppo auto pubblica le proprie stime di consegne, non sta soltanto elencando numeri: sta offrendo una lente sul ritmo della domanda, sulla salute della rete e sull’efficacia del portafoglio prodotti.

Stellantis ha diffuso oggi le sue stime per i tre mesi chiusi al 30 settembre 2025: 1,3 milioni di consegne consolidate, in crescita del 13% su base annua. Nel lessico industriale, “consegne” significa volumi indirizzati alla rete, ai distributori o direttamente ai clienti finali e alle flotte: è qui che nasce la rilevazione dei ricavi, ed è da qui che si misura il polso commerciale di un colosso multi-brand.

Il segnale più forte arriva dal Nord America, dove il trimestre mostra un’accelerazione netta: circa +104 mila unità, pari a +35% sullo stesso periodo del 2024. Dietro la percentuale c’è la normalizzazione della dinamica delle scorte dopo le politiche di alleggerimento adottate un anno fa, che avevano temporaneamente rallentato la produzione. C’è anche un importante elemento di prodotto: le **prime consegne del **Ram 1500 con motore HEMI® V-8, un richiamo potente per una clientela che cerca capacità di traino, prestazioni e identità di marchio. In un mercato pickup estremamente competitivo, il rientro del V-8 genera traffico in showroom e contribuisce a riaccendere l’intera catena del valore, dalla rete ai fornitori.

Se la locomotiva nordamericana riparte, l’Europa allargata fornisce il contrappunto di sostanza: +38 mila unità, pari a +8% anno su anno. La spinta è riconducibile all’avvio della produzione di quattro modelli su piattaforma “Smart Car”di segmento B: Citroën C3, Citroën C3 Aircross, Opel Frontera e Fiat Grande Panda. Non erano in produzione nello stesso trimestre del 2024; oggi, la loro messa a regime porta freschezza di gamma nei canali retail e flotta, incidendo sui mix e apportando volumi incrementali in un’area dove la pressione promozionale resta alta e i clienti sono particolarmente sensibili a tecnologia di bordo, connettività e costo totale di utilizzo. La crescita, tuttavia, non è uniforme: il beneficio dei nuovi modelli è stato parzialmente compensato da un calo nelle consegne di veicoli commerciali leggeri (LCV) e da minori volumi in alcuni Paesi ad alto assorbimento, a conferma di un mercato europeo che resta a geometria variabile.

Fuori dai due assi principali, il quadro delle altre regioni è di tenuta operativa: +10 mila unità nette complessive, +3%anno su anno. Spicca il Medio Oriente e Africa (MEA) con +21%, pari a +16 mila unità, trainato dall’Algeria, dove procede l’espansione della produzione locale di modelli FIAT, e da segnali positivi in Turchia e Egitto. In mercati caratterizzati da volatilità valutaria e ciclicità della domanda, la crescita su base industriale indica che la strategia di localizzazione, pricing e mix di prodotto sta intercettando correttamente il sentiment dei consumatori. In Sud America, la lieve flessione (-3%, circa -7 mila unità) va letta alla luce di una base di confronto anomala: nel terzo trimestre 2024, Stellantis aveva effettuato recuperi di consegne in Brasile dopo i ritardi causati dall’alluvione del secondo trimestre nel Rio Grande do Sul. È l’effetto ottico dei calendari che spesso segna i confronti su base annua e che quest’anno rientra nei ranghi.

Oltre la fotografia regionale, il trimestre racconta molto del metodo. La progressiva normalizzazione delle scorte ha restituito fluidità alla filiera e migliorato la disponibilità prodotto, riducendo tempi di attesa e sostenendo la qualità del mix. L’attivazione della piattaforma Smart Car nel cuore d’Europa segnala la volontà di presidiare il segmento dove si gioca la partita dei volumi, mentre l’effetto-novità su nomi noti come C3 e Grande Panda accelera la riconoscibilità sul mercato. In parallelo, il richiamo emozionale e funzionale del Ram 1500 HEMI® V-8 negli Stati Uniti interpreta un cliente che chiede prestazioni, affidabilità e identità di marchio più che mere specifiche tecniche.

Finanza e operatività, però, non vivono nel vuoto. Le consegne consolidate sono un indicatore leading per i conti, ma restano stime: misurano la spinta commerciale e la capacità di allocare prodotto tra rete, distributori e clienti finali. Nel perimetro di Stellantis, dove convivono brand generalisti e specializzati, questa metrica ha una valenza trasversale: dai pickup nordamericani alle citycar europee, dai SUV compatti alle berline medio-grandi, fino ai LCV che alimentano il lavoro quotidiano di milioni di professionisti. Leggere un +13% globale significa riconoscere che il portafoglio ha trovato, nel trimestre, un equilibrio tra domanda effettiva, spinta di prodotto e disciplina di canale.

Il nodo europeo merita un’ulteriore considerazione. La piattaforma Smart Car nasce per offrire modelli accessibili con dotazioni contemporanee, qualità percepita e efficienza industriale. In un continente dove l’inflazione ha eroso parte del potere d’acquisto e la discussione sulla transizione energetica è entrata nel vivo, il posizionamento di C3, C3 Aircross, Frontera e Grande Panda tocca corde pratiche: prezzo, costi d’esercizio, fruibilità quotidiana. È un cantiere aperto che può dare continuità ai volumi nei prossimi trimestri, a patto di gestire con attenzione la capacità produttiva e la distribuzione tra Paesi con dinamiche di domanda differenti.

Sul fronte MEA, l’esperienza insegna che la localizzazione produttiva non è solo un fatto di costi: è una leva per stabilizzare approvvigionamenti, adattare i modelli alle specificità normative e creare resilienza contro shock esterni. Il caso dell’Algeria e i segnali in Turchia e Egitto mostrano perché il +21% non vada letto come dato isolato, ma come tappa di un percorso. In Sud America, la lieve correzione è fisiologica dopo l’onda lunga dei recuperi 2024: la bussola continuerà a essere la redditività per canale più che la crescita fine a sé stessa.

Per il mercato e per gli investitori, l’elemento dirimente è che il trimestre consegna un messaggio chiaro: la combinazione di normalizzazione scorte, novità di gamma e interventi mirati sui singoli mercati ha rimesso in spinta la macchina commerciale. Se la traiettoria delle consegne troverà conferma nei prossimi mesi, la traduzione nei ricavi potrà beneficiare anche di un mix più favorevole in Nord America e di una base prodotti rinnovata in Europa. Restano, come sempre, le variabili esogene: tassi, valute, logistica, e l’andamento dei segmenti LCV che in Europa hanno mostrato un rallentamento.

Nel frattempo, i nomi propri che hanno scandito questo trimestre  Ram 1500 HEMI® V-8, Citroën C3, C3 Aircross, Opel Frontera, Fiat Grande Panda  diventano le parole-chiave di un racconto industriale in movimento. Il dato di 1,3 milioni di unità e il +13% anno su anno non sono un punto di arrivo, ma il segno che l’architettura multi-brand di Stellantis sta tornando a esprimere massa critica nei mercati che contano, mentre costruisce opzioni di crescita nei geografi a maggiore volatilità. È da qui che si giudicherà la capacità del gruppo di trasformare volumi in margini, e di farlo con una rotta coerente tra Nord America, Europa e MEA, mantenendo disciplina dove il confronto resta più stretto, in Sud America.