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WRC, Pirelli: “Tante incognite per la prima stagione ibrida”

Il debutto delle nuove gomme avverrà al Rally di Montecarlo dal 20 al 23 gennaio

Ormai ci siamo. Fra pochi giorni comincerà ufficialmente l’era ibrida del WRC. Chiusa la breve parentesi delle  Plus  partita nel 2017, il massimo campionato in controsterzo si appresta a vivere una vera e propria rivoluzione. A farne parte anche Pirelli che, dopo il rientro a pieno titolo come unica fornitrice di pneumatici, si è trovata a dover affrontare un’ulteriore e complicata sfida. Per questo, con Terenzio Testoni, da tempo responsabile delle attività rallistiche del marchio milanese, abbiamo ripercorso ciò che è stato il 2021 e la marcia di avvicinamento al round del Principato che darà il via all’innovativa stagione 2022.

Nel 2021 Pirelli è tornata ad essere fornitrice ufficiale del WRC. Sebbene non si sia trattata di una vera e propria assenza dal campionato, avete trovato delle differenze, al di là dell’ingresso delle WRC Plus, rispetto al 2010 quando avevate lasciato a favore di Michelin?

Non abbiamo mai abbandonato del tutto i rally di vertice e la data del 2010 non ha segnato esattamente il nostro abbandono del WRC, ma solo del ruolo come fornitori unici. Negli anni successivi il campionato era aperto e siamo stati presenti. Direi che il vero salto di continuità è avvenuto nel 2013 quando c’è stato un cambiamento drastico del regolamento relativo agli pneumatici che ha stravolto tutto e ha costretto i fornitori a ripartire praticamente da zero. L’obiettivo di quelle novità regolamentari era diminuire la velocità delle auto. Chiaro che le vetture in un decennio si sono evolute a tal punto che le WRC del 2010 sono paragonabili alle R5 di oggi, ma è un’evoluzione che abbiamo seguito passo per passo, osservando quanto accadeva nel WRC, perché il nostro obiettivo era tornare protagonisti nel massimo campionato.  Quindi direi che nel 2021 non abbiamo dovuto affrontare grandi incognite o fare salti nel buio, sapevamo cosa ci aspettava e, nonostante lo scoppio della pandemia che ha ritardato tutti i programmi di sviluppo, ci siamo presentati preparati all’appuntamento”.

Nella passata stagione avete portato le PZero per gli eventi su asfalto, le Scorpion per quelli su terra, le Sottozero Snow e le Full Sottozero Ice per le prove innevate e ghiacciate. Qual è stata la risposta da parte dei piloti? E voi, siete soddisfatti del lavoro svolto?

Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti sia in termini di prestazioni, sia di affidabilità di tutte le nostre soluzioni.  I piloti hanno dovuto certamente fare un lavoro di adattamento a un prodotto per loro nuovo, così come noi abbiamo evoluto nel corso della stagione alcune specifiche, spesso guardando già al 2022. In sostanza la risposta dei piloti è il loro grado di soddisfazione è stato alto. Al Rally di Montecarlo dello scorso anno erano addirittura piacevolmente sorpresi dell'altissima ritenzione dei chiodi degli pneumatici da ghiaccio. Non si aspettavano di non perdere neanche un chiodo, benché la quantità di neve e ghiaccio fosse inferiore al solito”.

Per il 2022 vi siete trovati ad affrontare una sfida importante, ovvero il passaggio all’ibrido. Quali sono le novità da parte vostra? E le criticità incontrate?  

La nostra presenza massiccia nel Rally è legata soprattutto alla possibilità di sostenere lo sviluppo dei nostri prodotti stradali, poiché tra le tecnologie per le gomme sportive e per i pneumatici di serie c’è da sempre una profonda relazione, dai campi di gara alla strada e viceversa. Le esperienze maturate sul prodotto ibrido stradale e in F1 ci ha aiutato ad accelerare il percorso di adattamento delle nostre gomme WRC 2022 alle nuove esigenze, anche se probabilmente le incognite sono state maggiori in questo caso che non nel 2020 quando stavamo sviluppando le gomme per la prima stagione da monofornitori. Siamo abbastanza fiduciosi di aver fatto un buon lavoro, ma ora occorre l’esperienza delle gare, per capire se e cosa dovremo evolvere nel corso del campionato. Siamo sempre alla ricerca di nuove soluzioni tecnologiche e lo sviluppo è un processo senza fine”.

Il maggior peso della vettura legato al nuovo tipo di propulsore, ha rappresentato un’incognita e una preoccupazione in più?

Certamente è uno dei fattori che inciderà maggiormente, ma in realtà il vero punto interrogativo riguarda il come verranno sfruttati i 100 KW di potenza addizionale donati dall’ibrido. In partenza sembra che non si riescano a scaricare tutti KW, anzi si parla di un 50-60%. Ne resta un bel po’ da sfruttare nel corso di tutta la prova. Questa è una sfida innanzitutto per i team, ma ovviamente coinvolge anche noi, anche se in misura minore. Ci possiamo aspettare nel complesso una maggiore usura dovuta al maggior peso, cosa alla quale abbiamo fatto fronte con un rafforzamento delle strutture sia delle gomme asfalto sia terra, mentre in termini prestazionali non ci aspettiamo grandi variazioni legate alle gomme. È probabile che saranno le vetture ad essere meno veloci, almeno nella prima parte della stagione e fino a quando non si troveranno tutti i parametri per il massimo sfruttamento delle potenze aggiuntive e per compensare il maggio peso”.  

L’esperienza della F1 vi ha aiutato? I piloti hanno giocato un ruolo chiave nella creazione del prodotto come è accaduto nel Circus con i numerosi test per il passaggio alle gomme da 18”?

Grazie all’esperienza che abbiamo nel motorsport in generale e quella sviluppata in F1 con le simulazioni, sempre utile in momenti nei quali occorre muoversi su terreni non del tutto noti quali di fatto l’uso dell’ibrido sulle vetture WRC rappresenta un po’ per tutti, siamo riusciti anche durante la Pandemia a portare avanti lo sviluppo del nuovo prodotto. Diciamo che la fase di pre-sviluppo è stata svolta, grazie alla forte esperienze dei tecnici Pirelli, in solitaria, cioè senza confronti con i team che ancora non avevano iniziato a condividere le loro informazioni. C’è stata poi a fine anno una fase di verifica con le vetture 2022 svolta con tutti gli iscritti, ma le prove sono state condotte con un prodotto già definito da noi in partenza. Il vero test arriverà  per lo sviluppo del prodotto 2023-24. Avremo uno stile Formula 1: ovvero massiccia raccolta dati, veloce elaborazione degli stessi e se necessario rapido adattamento alle esigenze che si dovessero manifestare, deliberando nuove soluzioni. L’evoluzione continua del prodotto, del resto, è in nostro stile e il nostro approccio in tutti i campi, non solo nelle competizioni

Si parte subito con una gara ostica come il Montecarlo in cui notoriamente i livelli di grip sono variabili a causa della difformità del fondo. Che pneumatici porterete e quali sono le vostre aspettative?

La tipologia delle gomme non cambia rispetto alla gara del 2021. A cambiare sarà soltanto la prima scelta che quest’anno non sarà la supersoft, ma la soft perché ci aspettiamo sicuramente meno neve rispetto allo scorso anno. Siamo più a Sud e verso la costa dove le temperature sono più alte e le precipitazioni meno abbondanti.  Non mancheranno ovviamente le Sottozero per le condizioni più propriamente invernali”.

 


 

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