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Roma, 10 ago. (Adnkronos) - Un atteggiamento "inquietante e molto pericoloso". Lo scrittore Maurizio de Giovanni non usa mezze misure per stigmatizzare l’avversione nei confronti dei vaccini nutrita da molte persone che non si vogliono sottoporre all’iniezione contro il coronavirus.“Trovo - dice infatti all'Adnkronos - che l’atteggiamento generale nei confronti del vaccino sia veramente inquietante e molto pericoloso. E’ stato dimostrato a tutti i livelli, scientificamente, che questi vaccini sono stati testati in modo adeguato, che hanno un rischio residuale inferiore a quello dell’aspirina. E ciononostante ci si continua a contrapporre consentendo al virus di mutare e questo genera preoccupazioni enormi anche ai vaccinati”. “D’altra parte mi chiedo: se il casco sul motorino è obbligatorio – ricorda de Giovanni - per quale motivo non si deve rendere obbligatorio questo vaccino come lo è quello per la poliomelite o per il vaiolo? Questo credo che derivi dalla disponibilità limitata delle dosi, altrimenti non vedo perché non dovrebbe essere reso obbligatorio il vaccino contro il Covid”. Lo scrittore si misura anche con la questione della privacy sollevata da molti detrattori del green pass. “Questa attenzione alla privacy e al rilascio del proprio documento d’identità – riflette - mi sembra curiosa e abbastanza divertente. Si dà il proprio documento più volte al giorno e a chiunque. Lo diamo tranquillamente su internet per Amazon, eBay e per tutti i siti con cui compriamo online. Lo si dà a cuor leggero in ogni albergo in cui si va o lo si esibisce tranquillamente ogni volta che si firma una petizione. Ora, non volerlo dare soltanto ai poveri ristoratori, mi sembra una cattiveria ad personam sinceramente eccentrica". Non solo: de Giovanni mette in un luce, facendo leva sull'ironia, anche un altro dato che non lo persuade. Il fatto cioè che la libertà di andare al ristorante sia un incentivo alla vaccinazione. Una fatto “incredibile” che “farebbe felice Flaiano. E’ mai possibile che andare al ristorante deve essere un incentivo a vaccinarsi? E’ una cosa che, se ci pensiamo bene, ha dell’incredibile. Ora sono aumentate le prenotazioni per vaccinarsi perché la gente vuole entrare in un ristorante. Flaiano sarebbe felice di confrontarsi con una situazione del genere”, conclude.





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