dettaglio - Affaritaliani.it

Roma, 13 lug. (Adnkronos) - “A prescindere dalla volontà iniziale di alcuni di affrontare una temporanea privazione della libertà personale pur di non tornare al paese di origine, ben può cogliersi che i migranti erano poi sottoposti non alla mera detenzione, ma a sistematiche violenze e a vere e proprie torture, subendo una segregazione in condizioni inumane illegalmente gestita da un’organizzazione criminale, ai cui metodi brutali era possibile sfuggire, secondo la stessa pianificazione del programma associativo, solo tramite il pagamento del riscatto quale prezzo della liberazione attraverso il viaggio in Italia”. E’ quanto scrivono i giudici della prima sezione penale della Cassazione nelle motivazioni della sentenza con cui lo scorso 2 febbraio avevano rigettato i ricorsi di tre ‘carcerieri nordafricani Mohamed Conde’, Ahmed Hameda e Mahamoud Ashuia), condannati a 12 anni dalla Corte di assise di appello di Messina. Le accuse per i tre sono di associazione per delinquere, tortura e sequestro di persona a scopo di estorsione commessi in Libia, nell’ex base militare di Zawyia, nei confronti dei migranti che tentavano di imbarcarsi per raggiungere le coste italiane e venivano privati della libertà personale, venendo sottoposti a diverse forme di violenza e tortura al fine di ottenere dai loro congiunti somme di denaro quale prezzo della loro liberazione e del loro ingresso illegale in Italia. La difesa dei tre imputati aveva contestato la sussistenza della giurisdizione italiana per fatti commessi all’estero da cittadini stranieri a danno di altri stranieri, ma la Corte di Cassazione ha riconosciuto la giurisdizione italiana.“Si tratta di condotte che, per il tipo di offesa ai beni primari della persona e la loro definizione penale in tutte le convenzioni internazionali in materia di salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, interessano ogni Stato secondo principi di universalità” spiegano i supremi giudici sottolineando le “condotte, in forma organizzata, integranti la tortura secondo la definizione nelle convenzioni internazionali, poste in essere in danno di persone trasportate, segregate illegalmente in un luogo di detenzione e sottoposte con violenza e minacce a un regime di vita in condizioni inumane e degradanti, fino al pagamento del riscatto quale prezzo per la liberazione”.





in evidenza
Affari in rete

Guarda la gallery

Affari in rete

in vetrina
Belen paparazzata col nuovo fidanzato. Ecco chi è l'amore misterioso

Belen paparazzata col nuovo fidanzato. Ecco chi è l'amore misterioso

Gli Scatti d’Affari

Banca Ifis lancia 'Ifis art', il progetto volto alla valorizzazione dell'arte

Gli Scatti d’Affari

Vittoria Assicurazioni vicina alle donne nella lotta alla prevenzione

Gli Scatti d’Affari

Lutech inaugura a Milano la nuova sede: entro il 2024 previste 800 assunzioni

Gli Scatti d’Affari

Sicilia, Edison inaugura un nuovo impianto fotovoltaico da 41 MW

Gli Scatti d’Affari

MDW 2024, Eni presenta l'installazione "sunRICE – la ricetta della felicità"

Gli Scatti d’Affari

Hisense partecipa alla Milano Design Week 2024: apre Hisense Innovation Marke

Gli Scatti d’Affari

Milano Design Week 2024, IKEA: inaugurata la mostra-evento ‘1st’

Gli Scatti d’Affari

Mattel Creations presenta ‘Barbie x Kartell seating collection’

Gli Scatti d’Affari

Gruppo FS, presentato il progetto 'Stazioni del Territorio'

Gli Scatti d’Affari

IEG, a Rimini la VII edizione di MIR – Live Entertainment Expo

Guarda gli altri Scatti
motori
Nuova Porsche Cayenne GTS 2024: una sportiva per tutti giorni

Nuova Porsche Cayenne GTS 2024: una sportiva per tutti giorni

I sondaggi di AI

Travaglio, Sallusti & co. Sei stanco di vederli sempre in tv?


Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.