Roma, 14 lug. - (Adnkronos) - "In uno scenario già difficile per carenza di materie prime e rialzo dei prezzi, il settore dei prodotti in gomma deve fare i conti con gli effetti della guerra, soprattutto per le sanzioni. Abbiamo già problemi per il materiale di rinforzo metallico utilizzato per la produzione di pneumatici o tubi, che arriva per oltre il 30% dalla Bielorussia e oggi è stato vietato dalle sanzioni, ma temiamo anche per il nero di carbonio, materiale utilizzato per la vulcanizzazione delle gomme: il 37% di quello usato in Europa arriva dalla Russia". Lo sottolinea Fabio Bertolotti, il Direttore di Assogomma, istituzione che rappresenta le Industrie della Gomma, Cavi Elettrici e Affini, osservando come l'importazione di questo 'carbon black' "fondamentale nella produzione di pneumatici, al momento è consentita ma ci sono sempre maggiori difficoltà di acquisto e nei prossimi pacchetti di sanzioni la Commissione Europea non esclude di metterlo al bando. Se dovesse avvenire, ci sarebbero ripercussioni per le imprese e sarebbe addirittura messa in discussione la continuità produttiva".Quanto alla tela metallica non più importata dalla Bielorussia, "visto che in Europa la produzione avviene in uno scenario di oligopolio, le aziende sono costrette ad approvvigionarsi su mercati molto lontani come quello cinese, che in questo momento per via dei lockdown hanno eccedenze sul mercato nazionale. Ma la prossima ripartenza della Cina si tradurrà in una ulteriore difficoltà di reperire questi materiali" con prezzi in continuo aumento, osserva Bertolotti a margine della presentazione dell’indagine “Vacanze Sicure”.
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