Politica
Puglia, Decaro scioglie la riserva: “Pronto a candidarmi, ma voglio essere un presidente libero"
Decaro rompe il silenzio: "Sono pronto a candidarmi alla presidenza della Regione Puglia. Credo di avere l’esperienza necessaria e un grande amore per questa terra e la sua gente”

Decaro: “Ho l’esperienza necessaria: pronto a candidarmi in Puglia”
“Sono rimasto in silenzio finora, per rispetto della nostra comunità. Ma oggi sento il dovere di parlare ai cittadini pugliesi, ai sindaci, ai militanti e agli amici che mi chiedono: “Antonio, che hai deciso?”. Io non devo decidere nulla. Io sono pronto a candidarmi alla presidenza della Regione Puglia. Credo di avere l’esperienza necessaria e un grande amore per questa terra e la sua gente”. Così in un lungo post su Facebook Antonio Decaro, ex sindaco di Bari e presidente della Commissione ambiente all’Europarlamento, si dice pronto a candidarsi in Puglia, sollevando alcuni dubbi, invece, sulle candidature di Emiliano e Vendola.
"Ho detto da subito che per candidarmi devo sapere di poter guidare la Regione davvero, con piena libertà, guardando avanti e non indietro. Con il coraggio e la responsabilità di scrivere una pagina nuova. A Michele Emiliano e a Nichi Vendola mi legano stima e affetto sinceri, oltre che una storia comune di cui sono orgoglioso e che non rinnego. Ma io voglio essere un presidente libero, capace di assumermi fino in fondo la responsabilità delle scelte. Non voglio essere ostaggio delle decisioni di chi mi ha preceduto. La Puglia non ha bisogno di un presidente a metà”.
"Non è una questione personale. È una questione politica, nel segno del rinnovamento. Questo ho chiesto. Non sono abituato a litigare, a protestare, a sgomitare per un posto al sole. Sono abituato a lavorare", continua Decaro. "Per questo fino a oggi ho scelto la strada del silenzio e del rispetto, nei confronti dei partiti, e dei pugliesi. Che oggi, però, meritano parole chiare. So bene che nessuno è indispensabile a cominciare da me. Il lavoro in Europa che sto facendo è importante, prestigioso e impegnativo. Se non ci saranno le condizioni per tornare in Puglia, continuerò a lavorare lì, per la mia terra, sostenendo lealmente il candidato progressista alla guida della Regione. Perché nessuna ambizione personale può venire prima del bene più prezioso: il futuro dei pugliesi”, conclude Decaro.
A prendere parola sulla candidatura dell'ex sindaco di Bari è il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che, in un'intervista a Repubblica, commenta il suo recente incontro con Antonio Decaro: “Io vorrei andare avanti. In questi venti anni abbiamo cambiato la storia della Puglia, abbiamo costruito la sua identità e abbiamo fatto conoscere al mondo quanto è bella e innovativa. È un mio diritto costituzionale correre per il consiglio e non può esistere un diritto di veto sulle candidature, salvo che non si tratti di nomi impresentabili e non è questo il caso. Sarebbe un’esclusione immotivata".
Emiliano, poi, smentisce le voci secondo cui avrebbe revocato la sua candidatura a consigliere regionale: "Non è vero, stiamo solo cercando di uscire da questa situazione tutti insieme, come sempre abbiamo fatto”. Quanto alla possibilità, invece, di assumere l’incarico di assessore nella nuova giunta, Emiliano afferma: "Io non farò mai l’assessore nella Giunta pugliese perché, in questo caso, diventerei ingombrante controllando dall’interno ogni atto dell’esecutivo. Ma nell’assemblea legislativa la mia storia si diluisce tra quella di cinquanta consiglieri e certamente non opprime nessuno. Decaro continua ad essere il mio candidato. Io vorrei che la Regione, a cui ho dedicato tutta la mia vita, prima da magistrato poi da presidente, fosse guidata da lui. Spero che si convinca di non avere nulla da temere da una mia eventuale elezione”.
Infine, su Antonio Decaro, Michele Emiliano puntualizza: "Non ho mai smesso di avere fiducia in lui. Ho investito su di lui per vent’anni, l’ho nominato assessore nel 2004, poi nel 2008 l’ho voluto in consiglio regionale, l’ho sostenuto elettoralmente e, su mia richiesta, è diventato capogruppo del Pd. Poi si è candidato in Parlamento e io ho insistito moltissimo perché si candidasse a sindaco di Bari. Ho anche fatto campagna elettorale per lui alle Europee". Insomma, potrebbe essere un parricidio? "Io non sono il padre, Antonio ha un bellissimo papà. Ma io sono sicuramente la persona che lo ha scoperto. E ho detto subito che non avrei fatto il terzo mandato, mentre lui sarebbe stato il candidato perfetto".