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Politica
Berlusconi al Quirinale. C'è un piano. E il Cdx ha 2 voti in più di Pd e 5S...

Matteo Salvini non è affatto preoccupato per la costante crescita nei sondaggi di Fratelli d'Italia e di Giorgia Meloni. Ai suoi più stretti collaboratori e ai suoi uomini più fedeli in Lega - secondo quanto Affaritaliani.it è in grado di rivelare - anche nei giorni scorsi ha spiegato di essere molto fiducio sulla ripartenza economica e dell'occupazione, anche grazie al traino del turismo estivo. Una ripresa che sicuramente - è il pensiero del leader leghista - garantirà un ritorno politico in termini di consenso elettorale e, superata la fase più delicata e grave della crisi, anche nei sondaggi cominceranno a vedersi i benefici della scelta di entrare nel governo Draghi, anziché scegliere la via comoda dell'opposizione (come ha fatto FdI).

Per quanto concerne le riaperture e la fine delle restrizioni, con quasi tutta Italia che si avvia a essere zona bianca, Salvini è soddisfatto e fiducioso e ai suoi ha recentemente affermato che "mancano solo le discoteche per tornare alla normalità". Quanto al progetto di federazione, anche oggi al centro di una telefonata (l'ennesima) tra il segretario del Carroccio e Silvio Berlusconi, il piano sembra avvolto nel mistero visto che anche i leghisti più vicini a Salvini sanno molto poco di questa operazione. Non solo, pare che perfino Giancarlo Giorgetti - solitamente mente e stratega di Via Bellerio - abbia confidato nei giorni scorsi che "i dettagli li conoscono solo Salvini e Berlusconi".

Il vero piatto forte, però, oltre ovviamente alle elezioni comunali di ottobre (dove però, a sentire i leghisti, il Centrodestra parte sfavorito un po' dappertutto), è la partita del Quirinale all'inizio del prossimo anno. Il ragionamento di Salvini è semplice: per la Lega il governo deve durare fino al 2023, ma se Draghi vuole candidarsi al ruolo di presidente della Repubblica tutto il Centrodestra (anche Fratelli d'Italia) deve (o meglio, dovrebbe) appoggiarlo in maniere convinta. Ma va sé che poi, probabilmente ma non sicuramente lo sbocco, sarebbero le elezioni politiche anticipate tra aprile e maggio. Attenzione, però, perché nella Lega diverse fonti assicurano che la candidatura di Berlusconi al Quirinale (condizioni di salute permettendo), lanciata da Antonio Tajani, non è affatto una boutade. Anzi, l'ex Cavaliere "ci punta davvero e ne già parlato più volte con Salvini e anche con Giorgia Meloni".

I numeri? Nel caso in cui Draghi declini il Colle, unico in grado, insieme al Mattarella bis, di garantire un voto quasi unanime, si andrebbe a maggioranza dal quarto scrutinio. E, considerando che questa volta dei 58 delegati regionali la stragrande maggioranza sarà del Centrodestra (che guida ben 14 amministrazioni), proprio dai calcoli fatti dalla Lega fanno notare come la coalizione di Centrodestra, ad oggi, sia in vantaggio di due voti sull'ex maggioranza giallo-rossa allargata fino a Italia Viva. Anche se, proprio nel Centrodestra, non solo in Forza Italia, parlano apertamente della possibilità che Matteo Renzi faccia convergere i suoi 45 voti (28 deputati e 17 senatori) verso un candidato del Centrodestra e non del Pd. E qualcuno già ricorda il famigerato Patto del Nazareno...

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