Politica
Con la vittoria di Schlein cambia tutto: dentro e (fuori) il Pd

La svolta a sinistra del “nuovo” PD imporrà una chiarificazione prima di tutto al centro: in quel terzo polo che stenta a nascere
Elly Schlein fa chiarezza nella politica: con lei nasce la "nuova" sinistra
Non v’è dubbio che la vittoria di Elly Schlein sia un elemento di chiarezza nel panorama politico italiano: quel partito che fino all’altro ieri era un poco di centro ed un poco di sinistra adesso, al netto di clamorose giravolte della stessa neo-segretaria, sembra essere vocato ad incarnare l’asse portante della “nuova” sinistra e del futuribile -ma forse mai come adesso possibile- nuovo partito unico della sinistra.
Un atto di chiarezza con molte conseguenze interne, con una diaspora annunciata da tempo ma che avrà necessariamente bisogno di tempo per rendersi significativa, e soprattutto -aspetto poco valorizzato- conseguenze esterne a cominciare da un irrigidimento nel confronto tra maggioranza ed opposizione al Governo di Giorgia Meloni come testimoniano le parole della stessa Premier: “Mi attendo un’opposizione durissima”. Ma c’è molto di più.
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La svolta a sinistra del “nuovo” PD imporrà una chiarificazione prima di tutto al centro: in quel terzo polo che stenta a nascere. Un chiarimento inevitabile sul significato di “polo di centro” ancora assai fumoso e soprattutto assai poco chiaro visto che il “centro di Carlo Calenda” appare molto diverso, e non potrebbe essere altrimenti non foss’altro per la cultura politica dei due interpreti, dal “centro di Matteo Renzi”. Due mondi, due storie, due sensibilità e due culture politiche che dovranno -pena l’irrilevanza- trovare sintesi in una incisiva ed accattivante proposta politica comune di cui il partito unico è solo l’epilogo, l’approdo, la concretizzazione e non già, come sembra ai più, l’inizio.