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Confindustria, Bonomi contro Orlando: "Ha tradito il Paese. Danno di immagine"

Confindustria, Bonomi contro Orlando: "Ha tradito il Paese. Danno di immagine"

Carlo Bonomi non usa mezze misure per definire il tentativo del ministro del Lavoro Andrea Orlando di prorogare il blocco dei licenziamenti, nonostante l'accordo raggiunto nella maggioranza sullo stop fissato per il 30 giugno. "Questa secondo me è una vicenda veramente surreale" sintetizza il presidente di Confindustria Bonomi riavvolgendo assieme ai suoi collaboratori più stretti il nastro delle ultime 72 ore. Il film dello scontro Tutto nasce - si legge sulla Stampa - dal Consiglio dei ministri di venerdì scorso chiamato ad approvare un provvedimento che fa slittare al 28 agosto la fine del blocco dei licenziamenti in tutte le imprese che entro giugno chiederanno altra cassa Covid, una misura subito contestata duramente da tutte le associazioni territoriali di Confindustria e che invece i sindacati giudicano "insufficiente", definendo poi "inaccettabili" le proteste degli industriali.

"Orlando - prosegue Bonomi alla Stampa - ha tradito tutti i patti: a noi aveva detto alcune cose che poi si è rimangiato mettendo il governo davanti al fatto compiuto". "Noi abbiamo provato a dare una mano, ma Orlando già dal Consiglio di venerdì aveva dato un altolà: o passa il mio testo o io mi dimetto. Adesso vediamo come ne esce Draghi con la sua mediazione". Ma a parte questo, "il vero problema", per come ora Confindustria vede la situazione, "è il danno all’immagine del Paese. Siamo in pieno Recovery plan, cosa penseranno di noi all’estero se cambiamo le regole in corsa in questo modo, senza dire niente né ai partiti né alle parti sociali?".

Licenziamenti, Landini: "La partita non è chiusa"

"Per noi la partita sul blocco dei licenziamenti non è chiusa" ha dichiarato Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, a Forrest su Rai Radio 1. Secondo Landini, vi è il rischio che dal primo luglio vi saranno migliaia di persone senza lavoro e questo perché il governo ha "ascoltato un po' troppo Confindustria". Il governo - ha aggiunto - ha scelto di prendere una decisione che non ci convince: intendiamo proseguire per portare a casa maggior tutela per le persone che lavorano".

"Il messaggio che viene dato, ascoltando un po' troppo Confindustria  - ha osservato Landini - è che i problemi si risolverebbero con la libertà di licenziare. Credo che sia un messaggio sbagliato. Noi continueremo a chiedere che ci sia una proroga del blocco dei licenziamenti. Nel provvedimento che sembra, perché noi i testi non li abbiamo visti - ha sottolineato il leader Cgil - perché la cosa simpatica di questo periodo è che si parla sui giornali ma non ci sono testi ufficiali e sedi formali in cui la discussione si può fare, da quello che leggiamo le imprese industriali dal primo di luglio potranno ricorrere alla cassa ordinaria e se lo fanno non pagano contributi e a quel punto possono evitare di licenziare. Di nuovo siamo di fronte - ha concluso - ad un aiuto dato alle imprese ma l'impresa può scegliere se licenziare oppure no. Io credo che quest'anno sarebbe utile evitare la strada dei licenziamenti". Il decreto dovrà essere poi discusso in Parlamento e siccome lo stesso Presidente del Consiglio dice che il confronto con le parti sociali è ancora aperto, bene, noi non vi0ogliamo trovarci difronte a migliaia licenziamenti perché non è questo il momento di aprire ulteriori fratture sociali nel Paese".

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