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Politica
"Conte garanzia del patto 5S-Pd. Non punta a fare il capo politico"
(fonte Lapresse)

Da tesoriere del gruppo M5S Camera, ma ancor più da pentastellato della prima ora, il deputato Francesco Silvestri, interpellato da Affaritaliani.it, bolla come “trama adatta a una serie Netflix” l’intera vicenda dei presunti finanziamenti venezuelani al Movimento. Quanto allo scontro tra Beppe Grillo e Alessandro Di Battista lo derubrica a normale dinamica interna: “Entrambi vogliono la stessa cosa e cioè che il Movimento sia unito”.

Silvestri, torniamo sui presunti 3,5 milioni al Movimento provenienti dal Venezuela. Che lettura dà dell’intera vicenda?
Ribadisco che è perfetta per la trama di una serie televisiva, ma poco si confà al Movimento e alla sua storia. Tra l’altro, parliamo del movimento che è sempre stato il più trasparente e virtuoso su questo fronte. E’ assurdo anche solo accostare l’immagine di una valigetta piena di soldi a noi.

Ci vede un attacco per indebolire il governo, colpendo il partito di maggioranza relativa?
Ci vedo un attacco al M5S fine a se stesso. Mi fa pensare alla vicenda che nel 2016 coinvolse Podemos e poi si risolse in un nulla di fatto.

Non crede che la politica estera del Movimento possa contribuire ad insinuare dubbi?
Qui la politica estera non c’entra. Così come le scelte politiche del Movimento che in nessun caso possono essere minimamente accostate a qualsiasi forma di finanziamento. E’ solo un attacco becero. Nulla di più.

Intanto, la Lega chiede un’indagine conoscitiva in commissione Esteri e che il ministro Di Maio ed il premier Conte riferiscano. In perfetto stile Cinque Stelle, non le pare?
Nessun problema rispetto alla richiesta di chiarimenti. Il Movimento non si tira indietro. Ma se proprio dobbiamo fare dei parallelismi, vorrei osservare una cosa.

Prego.
Sulla vicenda dei fondi della Lega, Salvini non ha mai riferito. Ma evidentemente per il Carroccio quello del “due pesi e due misuri” è proprio un fattore culturale.

Ad agitare il M5S in queste ore è anche lo scontro plateale tra Grillo e Di Battista. Chi vince tra i due?
Non si tratta di vincere o perdere. Gli Stati generali bisogna farli e non parlarne. Non serve aizzare un dibattito che, tra l’altro, in un momento come quello attuale, rischia di essere fuori luogo. Tra i problemi che deve affrontare il Paese, infatti, non c’è di certo la questione del capo politico M5S. Anzi, le dirò di più.

Dica.
Da cittadino sarei infastidito di vedere il Movimento che parla di se stesso.

Comunque, Di Battista non sembra arretrare, vuole continuare a portare avanti le sue idee, ma nega – lo ha fatto proprio con Affaritaliani.it – qualsiasi ipotesi di scissione. Ci crede?
Io credo che sia Grillo che Di Battista vogliano un M5S unito perché entrambi conoscono a fondo il potenziale di un movimento che hanno contribuito a creare.

Non pensa che la reazione di Grillo sia stata un po’ esagerata?
Beppe non avrà visto di buon occhio la terminologia usata da Di Battista. Parole come “anime”, “assemblea costituente”. Tutto qui. Dopodiché Di Battista porterà le sue idee agli Stati generali e tutti le ascolteremo con attenzione. Ma ciò che serve ora è un dibattitto a fari spenti perché, ripeto, non si tratta di questioni d’interesse nazionale.

Quindi, lei non teme alcuna scissione?
Assolutamente no.

Il nodo del capo politico del Movimento rimane. Proprio ieri Conte si è tirato fuori. Lei ce lo vedrebbe alla guida del M5S?
Conte ha priorità 20 volte più grandi in questo momento. Dubito che nelle sue ambizioni ora ci sia la guida di un partito suo piuttosto che del M5S. E poi è importante che la sua figura rimanga di garanzia tra le due principali forze alleate, M5S e PD.

E’ vero pure che, dopo il passo indietro di Di Maio, una guida, prima o poi, dovrete darvela?
Partiamo dal presupposto che dobbiamo averlo per legge, ma noi, come Movimento, non abbiamo mai avuto la cultura del capo politico.

Quindi, la “mozione” Taverna di una governance diffusa la convince di più?
Concordo con Paola quando parla di situazione collegiale intorno al capo politico. E’ molto più nelle corde del Movimento rispetto all’uomo solo al comando. Credo che Luigi abbia fatto un ottimo lavoro alla guida dei Cinque Stelle, ma ritengo anche che abbia un po’ pagato l’inesperienza. Avere dei contrappesi, quindi, sarebbe l’optimum.

Domani ci sarà informativa di Conte in vista del prossimo Consiglio Ue. Nessuna risoluzione e nessun voto. Dica la verità: avete voluto evitare la conta? Lo scoglio del Mes spaventa?
Il Movimento Cinque Stelle sul Mes è stato sempre chiaro. Per noi non rappresenta una soluzione e questo siamo pronti a testimoniarlo con il voto. Nel caso specifico, lo strumento dell’informativa in questo momento basta a soddisfare le nostre esigenze parlamentari. Tutto qui.

Oggi è il terzo giorno degli Stati generali dell’economia. Che bilancio ne dà fino ad ora? Teme si risolvano in una perdita di tempo?
Ritengo giusto fermarsi e riorganizzare le idee. Meglio perdere qualche giorno adesso per guadagnarne in interventi concreti subito dopo.
 

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