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Politica
Fedez omofobo? No, "tutto il contrario". Così è diventato il nuovo Grillo

“Mi interessa che Tiziano Ferro abbia fatto outing, ora so che ha mangiato più würstel che crauti. Si era presentato in modo strano con Cristicchi: ciao, sono Cristiano, non è che me lo ficchi?”.

Il marito di Chiara Ferragni omofobo? No, perché la sua canzone si intitola “Tutto il contrario”, dice l’opposto di quello che pensa veramente. E i primi versi lo dimostrano in modo inequivocabile: “Le canzoni di Mengoni io le adoro, i politici italiani fanno il loro lavoro, non mi piace Belen perché c’ha i denti a castoro”.  Peccato che Ferro non abbia capito l’ironia e ci sia rimasto molto male, si sia sentito discriminato. E d’altronde se fosse già stato in vigore il Ddl Zan, Fedez avrebbe rischiato la reclusione fino a 18 mesi. Quello stesso Ddl che sul palco del Concertone del Primo Maggio, Fedez ha difeso a spada tratta. Ma la canzone non è ironica? Mica per niente si intitola “Tutto il contrario”. Però Ferro ha capito benissimo che Fedez ha finto di ironizzare per poter dire impunemente quello che pensa davvero, proclamerebbe il pubblico ministero puntando il dito contro il consorte della Ferragni.

D’altra parte, sul palco del Concertone Fedez ha fatto tutto il contrario di quello che ci si sarebbe aspettato in questa occasione: invece di parlare dei diritti dei lavoratori, di diritti sociali, ha parlato di diritti civili. Forse perché in qualità di Social Brand Ambassador di Amazon Prime Video sarebbe stato poco credibile? Ricordiamo che, per stessa ammissione del colosso di Jeff Bezos, i dipendenti di Amazon a volte sono costretti a fare pipì nelle bottiglie di plastica, per non perdere tempo nelle consegne. Ma paradossalmente proprio questo conferma che Fedez ha ragione: come l’italiano medio, che tende sempre ad adeguarsi (e mai come in questi tempi di pandemia lo abbiamo potuto constatare in maniera inequivocabile), anche Fedez dice “tutto il contrario” della realtà. Ed è facile scommettere che verrà premiato. La prima pagina di oggi del Corriere è una consacrazione. E nell’articolo di fondo Antonio Polito, fingendo di essere ironico, dice quello che pensa veramente: “Fedez può diventare il nuovo Grillo? E perché no?”. Tutto il contrario, ma anche no.

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