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Politica
Crisi di Governo, il gigante economico , il Presidente e i tanti nani politici

E, come abbastanza previsto, lo scacco matto di Matteo Renzi al Governo, di cui faceva parte, ha fatto saltare il banco. Si è allungata l’agonia ma i veti incrociati, la non visione, gli interessi di parte dell’attuale (ex maggioranza) e da ultimo una buona dose di incapacità hanno spento la luce e acceso il “game over”.

Ed il Presidente Mattarella, in un battibaleno, dopo un discorso serio e accorato dove ha presentato due ipotesi tra cui le elezioni anticipate ha deciso che l’Italia non poteva più permettersi di essere guidata da un gruppo che lui stesso, indirettamente, ha considerato di basso profilo.

E con una velocità insolita per i tempi del protocollo ha comunicato di aver chiamato stamattina l’ex Presidente della BCE, Mario Draghi, il gigante economico e politico conosciuto da tutto il mondo finanziario e non.

Uno per intenderci che lo stesso Barack Obama, parlando ai suoi consiglieri economici diceva” se avete un problema chiedetelo a Mario”.

Certo che adesso l’ombra del grande manager ha totalmente messo alla luce il livello dei tanti “nani politici” da cui siamo stati guidati  per un anno e mezzo, nel momento più difficile della storia della repubblica. Dalla salute, alla scuola, all’economia, alla politica estera in una continua improvvisazione testardamente voluta soprattutto per evitare l’incubo delle elezioni che, secondo i sondaggi, avrebbe visto i democratici in grande sofferenza e i grillini in evaporazione.

Qualcuno, pur mantenendo il massimo rispetto nei confronti delle singole persone, puo’ immaginare il premier Draghi colloquiare e discutere del futuro del Paese con gli attuali ministri in carica? Impossibile, in certi casi, troppo alto il divario di esperienze e competenze.

Adesso PD e M5S hanno davvero capito che forse avrebbero fatto meglio a lavorare per le elezioni anticipate, almeno avrebbero auto una possibilità di non perdere del tutto. Così la caduta sarà meno rapida ma più forte.

Pur dovendo digerire un boccone amaro i vari Zingaretti, Bettini, Franceschini ,Speranza o De Micheli, o i vari Di Maio, Di Battista, Azzolina o Toninelli  sanno perfettamente che non potranno dire di no ad un Governo del Presidente che ha chiesto uomini di alto profilo. Ma sono altrettanto coscienti di non poter vantare l’alto profilo richiesto.

Basta, ha detto il Presidente Mattarella, la confusione è finita. Diamo la responsabilità di guidare il Paese non a qualche sconosciuto di buona volontà votato sulla piattaforma Rousseau ma all’uomo che ha guidato per dieci anni la politica economica dell’Europa, mettendo in riga  politici del calibro di Angela Merkel. Un uomo non per tutte le stagioni ma il comandante  che può guidare la nave fuori dalla tempesta perfetta. A lui e solo a lui Mattarella ha deciso di affidare il timone di un’imbarcazione da 60 milioni di persone.

Basterebbe solo questa decisione per applaudire a piene mani il nostro Presidente.

E da ultimo, ma forse solo per sorridere in un momento così, qualcuno puo’ pensare ma anche solo per un minuto che Mario Draghi terrà come portavoce, con tutto il rispetto, Rocco Casalino?

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