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Politica
Crisi di governo, Lega e Meloni al Quirinale: "No a Renzi, subito al voto"

Seconda giornata di consultazioni al Quirinale tra le forze politiche e il capo dello Stato Sergio Mattarella, che tenterà di chiudere la crisi entro lunedì e affidare il nuovo incarico già entro la fine della settimana.

LEGA: "NO A RENZI, SUBITO AL VOTO"

La Lega vuole rispettare le indicazioni del popolo italiano "che domenica ha detto no a Renzi e ha detto che vuole votare subito". Lo ha detto Giancarlo Giorgetti, vice segretario della Lega, al termine delle consultazioni al Quirinale.

MELONI: "CONTRO QUALSIASI GOVERNO. SUBITO A VOTO OPPURE TUTTI IN PIAZZA"

Fratelli d'Italia non sosterra' alcun governo. Si deve andare al voto con una data certa, "altrimenti chiameremo il popolo alla mobilitazione, e il 22 gennaio siamo pronti a scendere in piazza". Lo ha detto la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, al termine della consultazione con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

NENCINI (PSI), MEGLIO GOVERNO DI SCOPO - "Abbiamo consegnato al presidente della Repubblica piu' soluzioni, prediligendo un governo di scopo e di responsabiita' corale". Lo ha detto Riccardo Nencini (Psi) al Quirinale. "Una scelta di coralita' e' la strada maestra. Se questa soluzione non dovesse esserci - ha concluso Nencini - non va escluso ne' un reincarico a Renzi ne' la possibilita' di individuare una figura di profilo alto internazionale".
 
TOSI: RENZI BIS PER LA NUOVA LEGGE ELETTORALE - "Se lo scopo di un Renzi bis e' un breve interim per la nuova legge elettorale a prescindere dalla Consulta, in questa chiave un reincarico avrebbe lo standing internazionale necessario". Lo dice al Quirinale Flavio Tosi di Fare.

UDC: ORA GRANDE COALIZIONE E PROPORZIONALE - "Noi siamo disponibili a sostenere un governo di decantazione che completi le riforme e offra una mano tesa alle opposizioni sulla legge elettorale per far maturare un nuovo clima politico". Cosi' Rocco Buttiglione, al termine dell'incontro della delegazione Udc con il presidente della Repubblica nell'ambito delle Consultazioni al Quirinale, espone la posizione del partito. "Per la seconda volta il popolo italiano ha bocciato una grande riforma" costituzionale e "il sistema maggioritario. Con 3 blocchi uguali non e' possibile che un blocco da solo governi a meno di un premio di maggioranza sproporzionato cosa che la Consulta non consente", continua. "Abbiamo bisogno di una legge elettorale proporzionale, forse con un piccolo premio per favorire le coalizioni". L'Udc auspica "una grande coalizione tra la Sinistra moderata e i gruppi che fanno riferimento al Ppe: per questo facciamo appello a Silvio Berlusconi". Secondo Buttiglione un governo di grande coalizione e' "difficile" visti "i toni da guerra civile". Ma "andare subito alle elezioni ci consegnerebbe un parlamento ingovernabile". Buttiglione cita Aldo Moro e chiede "il metodo del dialogo e dell'ascolto". Occorre "creare un tavolo di trattativa in cui tutti partecipino". Un nuovo governo "deve completare le riforme avviate, mettere in sicurezza il sistema bancario e condurre in Europa una importantissima fase negoziale. Se siamo seri questo e' il momento della fase costituente", conclude.

CIVATI, NO A UN RENZI-BIS, NON CI SAREBBE DISCONTINUITA' - "Un governo politico di Renzi sarebbe da noi avversato come il precedente, non vedrebbe nessuna discontinuita'". Lo ha detto Pippo Civati di Possibile conversando con i cronisti all'uscita del Quirinale al termine dell'incontro con il Presidente della Repubblica. "Ho letto che Renzi si dimetteva, peraltro senza passare prima dal Quirinale, una mossa non molto istituzionale, poi che avrebbe preso un anno sabbatico. Mi sembra che la sua fase di riflessione sia durata troppo poco".

PISICCHIO "SERVE ESECUTIVO SUBITO E PROPOSTA SPETTA AL PD" - "Non c'e' nessuna qualificazione possibile per un governo, non di scopo, non di unita' nazionale. Un governo e basta. E chi deve fare la proposta e' il Pd. Il governo deve essere fatto presto e da subito deve essere messo in grado di operare, aprendo lo spazio ad altre forze politiche di sostenerlo". Cosi' il presidente del gruppo Misto alla Camera, Pino PISICCHIO, al termine delle consultazioni con il capo dello Stato. "Abbiamo condiviso la necessita' di giungere a un momento elettorale che abbia sistemi coerenti tra loro, e tali da consentire la navigazione nel nuovo tempo della politica italiana in condizione plausibile e non nel caos - ha aggiunto -. Abbiamo posto la preoccupazione di un paese che soffre, l'Istat ci ha messo sotto gli occhi dei dati drammatici, il 27% degli italiani e' in condizione di poverta' o vicino alla poverta'. Questa e' la grande urgenza del Paese, in particolare per il Meridione. E alla gente interessano i gesti concreti". "C'e' poi il problema serio delle banche, oltre a quello di recuperare un canale di comunicazione giusto e corretto con le istituzioni europee - ha proseguito PISICCHIO -. E abbiamo posto al presidente Mattarella la preoccupazione forte di creare una ricongiunzione, una riappacificazione, una ripresa di dialogo civile in un contesto politico in cui 7 mesi di campagna elettorale hanno creato divaricazioni troppo forti. Una faglia aperta nel paese, per cui abbiamo il dovere di trovare toni, modi e impegni tali da chiudere e ricondurre a una dialettica in una clima accettabile".

In due giorni sfileranno in tutto 26 gruppi per un totale di 12 ore effettive di colloqui: ogni formazione ha un tempo medio a disposizione venti minuti, al massimo mezz’ora per quelli più importanti. Oggi è la volta dei "peones", ovvero i partiti minori compresi nella grande famiglia dei Gruppi misti di Camera e Senato. Una processione di sigle, alcune anche piuttosto fantasiose, come Civici e innovatori (che ha accolto superstiti montiani di Scelta civica che si sono opposti alla fusione con Ala di Verdini), Democrazia solidale-Centro democratico di Bruno Tabacci, o Alternativa Libera-Possibile guidato dall’ex Pd Pippo Civati e l’ex grillino Massimo Artini e il Movimento partito pensiero e azione (Ppa Moderati), guidato da un misconosciuto Antonio Piarulli. E c’è anche il gruppo di Renata Bueno, la prima deputata brasiliana eletta nel Parlamento italiano, a capo di Usei (Unione sudamericana emigrati), formazione presentatasi anche in Sudamerica e che annovera anche altre personalità come la pasionaria del Family day Eugenia Roccella, che fa parte di Idea, componente del gruppo Gal (Grandi autonomie e libertà) al Senato guidato da Carlo Giovanardi e Gaetano Quagliariello e alleato con Usei. Presenza storica, poi, quella della Südtiroler Volkspartei (SVp) guidata da Karl Zeller, che rappresenta i tedeschi della Provincia autonoma di Bolzano. Dal tedesco si passa poi al francese della Minoranza linguistica della Val d'Aosta, divisi in varie sigle e guidati dal deputato Rudi Marguerettaz e il senatore Albert Laniece. Unico volto più noto della giornata è Giorgia Meloni, che questo pomeriggio guiderà al Colle la rappresentanza di Fratelli d'Italia assieme a Ignazio La Russa e al capogruppo alla Camera Fabio Rampelli.
 
L’unico partito più grande a sfilare questa sera alle 19 sarà il Carroccio: ma, nonostante abbia chiesto di anticipare le consultazioni (inizialmente previste per domani), Salvini non sarà comunque presente e manderà il vice Giancarlo Giorgetti con i due capigruppo. Domani, invece, è il turno dei big, come detto tutti senza i capi ad eccezione di Forza Italia. Obiettivo del capo dello Stato Sergio Mattarella è chiudere la crisi.

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