DDL Zan, giovani e missione in Libia: Enrico Letta e il momento-chiave del PD
Accelerando sui temi identitari, il segretario prova a fare uscire i Dem dalla palude del "governismo", ma così alza la posta di una sfida difficile
Accettando di subentrare a Nicola Zingaretti alla guida del Pd, Enrico Letta ha scelto di misurarsi con gli stessi problemi che avevano logorato il suo predecessore. In primo luogo c'è la difficile coabitazione nel Governo Draghi con gli avversari di sempre, ma non meno preoccupante è la balcanizzazione correntizia all'interno del partito, che rende complicato definire il suo esatto perimetro ideale e programmatico.
In questo contesto, il Pd viene sovente accusato di aver rinunciato a comunicare la propria idea di società futura per appiattirsi su posizioni governiste. A uno sguardo benevolo si tratta di un eccesso di senso di responsabilità, mentre per i suoi detrattori è mero opportunismo. In ogni caso, si rischia la crisi di identità.
Per questo Letta ha puntato le sue fichès sui temi maggiormente distintivi dell'area progressista: i giovani, con l'apertura del voto per il 18enni al Senato come ideale preambolo del diritto di voti ai 16enni e i diritti civili, con le battaglie per il DDL Zan e per la revisione dei rapporti con la Libia, l'Egitto e più in generale delle zone del mondo dalle quali origina il fenomeno migratorio. Legato a quest'ultimo c'è anche lo Ius Soli, sul quale però non pare tirare aria particolarmente favorevole.
Il voto ai 18enni è già legge, ma un recente sondaggio fa presagire una sorta di autogol nei confronti del centrodestra, più abile nell'intercettare le simpatie dei giovai. Si va profilando in queste ore una sostanziale sconfitta sul rifinanziamento della missione libica, che sta provocando un autentico terremoto nella base del partito, nonché in settori composti da persone che magari non hanno la tessera del Pd, ma che lo vedono come suo naturale interlocutore, ovvero le Ong e le associazioni di volontariato.
Con il DDL Zan rimandato a settembre, in un equilibrio davvero precario per il quale basta qualche assenza per spostare l'ago della bilancia, Letta deve affrontare una pericolosa sovrapposizione con le importanti elezioni amministrative nelle principali città italiane, comprese Roma e Milano, tutte caratterizzate da sfide molto aperte.
L'esito di una campagna elettorale anomala, che si svilupperà principalmente a settembre, sarà certamente determinante per i destini di questa segreteria, affidata a una persona molto diversa per background politico e personale da chi l'ha preceduta, ma molto simile per pazienza e capacità di mediazione. E anche, inevitabilmente, per gli ostacoli che si trova a dover superare.
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