Politica
Di Maio conquista Wall Street. Inizia la "fase due" del governo gialloverde

Di Maio illustra il piano dell'Italia in campo commerciale e tecnologico agli americani
Il viaggio negli Usa di Luigi Di Maio, di cui Affari aveva già parlato qui: http://www.affaritaliani.it/politica/luigi-di-maio-alla-conquista-america-595907.html
, segna una nuova fase (“la fase 2”) dello sviluppo dei rapporti politici nella maggioranza giallo - verde che guida il Paese dal 4 marzo dello scorso anno.
Per capire il motivo di questa affermazione, oltre il valore pratico e commerciale del viaggio americano del vicepremier, occorre soffermarsi su una dichiarazione del ministro dello Sviluppo economico: “Quanto affermato da Confindustria è vero e non si tratta di gufi”, riferendosi a quanto invece dichiarato da Matteo Salvini.
“I gufi c’erano ai tempi di Renzi”, controbatte giustamente Di Maio.
Si tratta di un netto cambio di marcia. Se finora l’esponente pentastellato aveva mostrato un atteggiamento aperto e collaborativo nei confronti del leghista ora le cose sono cambiate.
Sono cambiate soprattutto per le continue puntualizzazioni e per le “paroline” sganciate da Salvini al momento giusto per fare i massimi danni possibili all’alleato come quando, dopo lo storico accordo commerciale con la Cina, ebbe a dire “Non mi risulta che il Cina ci sia il libero mercato”, affermazione che provocò il risentimento dei vertici pentastellati.
Da allora il registro comunicativo è cambiato.
Del resto, è vero che la Lega e Salvini, è in testa ai sondaggi (che però, appunto, sono sempre sondaggi) ma è altrettanto vero che i Cinque Stelle hanno i numeri in Parlamento e controllano Commissioni e Ministeri chiave cosa che l’alleato padano non può fare.
Dunque anche il nuovo messaggio di Di Maio da New York è giunto forte e chiaro: il socio di maggioranza sono ancora io e ho tutta l’intenzione di utilizzare il potere che il 4 marzo mi ha consegnato e che rappresenta la volontà degli italiani.
Venendo nel merito del viaggio, questo è molto significativo perché la visita del vicepremier nel Paese più potente del mondo è rassicurante per l’amministrazione Trump che deve continuare a vedere l’Italia come fedele alleato commerciale e anche militare per quanto riguarda la Nato.
Parimenti, Trump per come è fatto, apprezzerà anche l’indipendenza che il nostro Paese ha mostrato nell’accordo commerciale con la Cina. Il messaggio anche per gli americani è chiaro: l’Italia partner fedele ma che fa in primis i suoi interessi, come ogni nazione responsabile, e non quelli (o unicamente) degli altri.
Ieri Di Maio ha incontrato a Washington il Segretario al Commercio Wilbur Ross, mentre oggi è previsto l’incontro con il Segretario all’Energia Rick Perry e poi con John Bolton, Consigliere per la sicurezza nazionale.
Trump è un uomo d’affari, un immobiliarista che ha costruito il suo impero sull’acciaio e il cemento, rotto ad ogni trattativa e negoziato e non potrà che apprezzare la franchezza e la determinazione del nuovo corso italiano: Italia first!