Dl agosto, la Meloni disponibile al voto: “A condizione che detassino imprese" - Affaritaliani.it

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Dl agosto, la Meloni disponibile al voto: “A condizione che detassino imprese"

Dl agosto, Meloni: "Ecco le nostre condizioni per il voto"

“Sono quattro i temi sui quali bisogna concentrarsi, con provvedimenti che noi mettiamo sul tavolo. Vedremo se saranno accolti”. In un’intervista al Corriere della Sera la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni detta le condizioni al governo e alla maggioranza politica che lo sostiene per dare il proprio via libera alla manovra economica. ”Il tema cruciale”, ovviamente, “è il sostegno all’occupazione” perché “quando finirà la cassa integrazione che anche noi finora abbiamo sostenuto – afferma Meloni – rischiamo un’ecatombe occupazionale”.

Per questo, dice, “la nostra proposta è concedere una premialità agli imprenditori che, pur potendo usufruire della Cig, non lo fanno”. Il governo, dice Meloni, “deve risponderci, nel merito. Oppure lo scostamento se lo votano da soli. Non vogliano essere corresponsabili dei loro errori”. E per questo obiettivo, dice, “noi siamo sempre stati disponibili a collaborare, ma è stato inutile. A far fare le passerelle a Conte non siamo più disponibili”.

Meloni spezza una lancia in favore di una commissione Bicamerale, ma solo nel caso “fosse paritetica, o fosse presieduta dall’opposizione”. Perché solo questo “sarebbe un segnale che non c’è volontà di procedere a colpi di maggioranza, uno strumento serio. Altrimenti temo sarebbe inutile”.  La leader di FdI intima: “Lo Stato riconosca il sacrificio" con "una riduzione del carico fiscale e contributivo pari all’80% di quanto sarebbe costata alle casse pubbliche la Cig di quella azienda. Inoltre, si potrebbero ridurre del 50% i contributi a carico del datore di lavoro che abbia subito una perdita del fatturato di almeno il 25% nel primo semestre del 2020”.

Meloni chiede che si intervenga in ambito fiscale” in quanto “non si possono pagare tasse su soldi non incassati”. E chiede “di rinviare le scadenze e ricalcolare i tributi sulla base dei fatturati del 2019 e del 2020 unificati”. Ovvero, “si paga a giugno del 2021 sugli utili del biennio. Come fossero un unico anno fiscale.”
Quanto al sostegno diretto al tessuto produttivo: “Servono contributi a fondo perduto” basandosi sull’idea che “chi ha avuto almeno il 25% di calo del fatturato possa trattenere il 50% dell’Iva emessa fino a un massimo di 100mila euro”.

“È un meccanismo virtuoso che incentiva la produzione di ricchezza ed è anche un mondo per favorire l’emersione” assicura la presidente di FdI. Per ultimo viene il tema della povertà e dell’aiuto alle persone in difficoltà, “alle quali non possiamo continuare a dare il reddito di cittadinanza di 780 euro, spesso a falsi bisognosi – sostiene – quando le pensioni di invalidità sono ferme a 280 euro, una cifra così ridicola da essere incostituzionale, come ha detto la Consulta”.