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Dpcm scuole aperte anche nelle Regioni rosse. Ma solo fino a... Leggi

A scuola in presenza fino alla prima media, poi solo didattica a distanza. E' quanto succederà nelle Regioni "rosse", quelle più a rischio contagio da coronavirus e con un indice Rt più elevato. Nelle regioni 'gialle' e 'verdi', a rischio moderato e basso, gli studenti potranno restare sui banchi fino alla terza media. E' questa, secondo quanto Affaritaliani.it ha appreso da fonti di governo, la linea emersa dalla riunione tra  Conte e i capidelegazione sul nuovo Dpcm (confermate quindi le anticipazioni di ieri di Affari: clicca qui per leggere l'articolo). Alle 17 il previsto incontro finale con le Regioni prima della firma del premier. Nella maggioranza si sarebbe raggiunta l'intesa anche sulle altre misure nazionali, dalla chiusura dei centri commerciali nei weekend allo stop ai musei e alle mostre, fino alle limitazioni alla mobilità da per e per le Regioni in fascia rossa. Sul coprifuoco sarà Conte a dire l'ultima parola: l'orario "balla" tra le 21 e 22 per tutta Italia.

Nella zona rossa, in cui sono state inserite Lombardia, Piemonte e Calabria (e potrebbero rientrarci anche Alto Adige e Valle d'Aosta) verrà applicato un lockdown "soft": resteranno aperte solamente le industrie e le scuole, come detto, fino alla prima media. Il resto seguirà le lezioni da casa. Chiusi tutti gli esercizi commerciali, compresi parrucchieri ed estetisti. Nessuna serrata per i servizi essenziali, ovviamente farmacie e supermercati saranno aperti al pubblico come a marzo scorso.

La seconda area è quella arancione di cui fanno parte Puglia, Liguria e Campania e forse anche il Veneto: i ristoranti restano chiusi, le loro serrande rimangono abbassate tutto il giorno e non più solo dopo le 18. Sono salvi però parrucchieri e centri estetici. Oltre quindi alla serrata dei locali, restano in vigore le regole generali. Qui la Dad sarà solo per le superiori, gli studenti potranno frequentare in presenza fino alla terza media. Potrebbero poi fermarsi gli spostamenti tra Comuni anche nelle zone inserite nelle regioni 'arancioni', ovvero dove il rischio Covid è intermedio, ma al momento resta una delle ipotesi sul tavolo del governo. Come anche si sta ragionando sul divieto di entrata e uscita nelle regioni rosse e arancioni.

E infine, l'ultima zona è quella verde, con regole meno rigide ma comunque più restrittive rispetto al decreto dello scorso 24 ottobre. Qui rientra il resto di Italia. Si farà meno shopping perché i centri commerciali saranno chiusi nel weekend, il trasporto pubblico è dimezzato. Dopo la chiusura di cinema e teatri un altro colpo alla cultura: anche i musei restano chiusi. Alle 21 o alle 22 scatterà il coprifuoco nazionale, salvo ovviamente motivi di salute o lavoro. E sempre per quanto riguarda gli spostamenti, ci si potrà muovere solo tra Regioni 'verdi'.

Solo le Regioni 'rosse' entreranno in una sorta di lockdown che per molti aspetti ricorda quello della primavera scorsa. E su questi territori si discute sull'utilizzo dell'autocertificazione, in versione modificata, fortemente voluta dal ministro Speranza. Di certo, andrà compilata ed esibita quando si dovrà uscire dopo le 21 o le 22, ossia quando scatterà il coprifuoco nazionale.

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