Veneto, Salvini invia a coordinare la campagna di Stefani un uomo "inviso" a Zaia. E dietro c'è sempre lo zampino di Meloni - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 16:32

Veneto, Salvini invia a coordinare la campagna di Stefani un uomo "inviso" a Zaia. E dietro c'è sempre lo zampino di Meloni

Nicola Finco è vicino a Lorenzo Fontana. Il Doge si fa da parte?

Di Sara Barni

Nella Liga veneta svanisce il sogno di tornare primo partito regionale e superare Fratelli d'Italia


Non c'è solo il caso Lombardia, con la possibile cessione della guida della principale regione italiana a Fratelli d'Italia, ad agitare la Lega. Ma anche e soprattutto il Veneto. L'entusiasmo dei militanti della Liga (rigorosamente Liga e non Lega) veneta per aver ottenuto la candidatura di Alberto Stefani, segretario federale, si sta trasformando in delusione e malumori crescenti.

Prima, notizia di ieri anticipata da Affaritaliani, il fatto che su richiesta (anzi, diktat) di Giorgia Meloni per dare il via libera al candidato Governatore del Carroccio (d'accordo anche Antonio Tajani) non ci sarà il nome Zaia sul simbolo della Lega sulla scheda elettorale delle Regionali in programma il 23 e il 24 novembre. Un duro colpo sia per il presidente uscente, il più amato d'Italia in tutti i sondaggi, sia per i suoi fedelissimi, sicuri che il suo nome nel logo elettorale avrebbe portato almeno un 15% in più al partito.

Poi ieri in serata è arrivata una nota da Roma del Carroccio che annuncia: "Matteo Salvini, in piena intesa con Alberto Stefani, ha nominato coordinatore e responsabile della campagna elettorale della Lega in Veneto il sindaco di Bassano del Grappa Nicola Finco. Con una lunga esperienza in Regione Veneto, Finco affiancherà il direttivo regionale e saprà dare un contributo prezioso alla luce dell’impegno di Stefani che è candidato di tutto il centrodestra quale presidente della Regione".

Attenzione, però, perché fonti leghiste ai massimi livelli spiegano ad Affaritaliani che Finco sia un uomo vicinissimo al presidente della Camera Lorenzo Fontana (veneto anche lui) e "inviso" a Luca Zaia. Come si legge nel comunicato del Carroccio, il coordinatore della campagna elettorale in Veneto "affiancherà il direttivo regionale" e questo significa che avrà un peso rilevante nella formazione delle liste. Risultato probabile che molti fedelissimi di Zaia verranno esclusi dalla corsa per le Regionali e magari anche lo stesso presidente uscente, che avrebbe dovuto essere il capolista in tutte le province.

Oppure potrebbe essere il Doge, vista la situazione e come si sono messe le cose, a ritirare la propria disponibilità a candidarsi per il Consiglio regionale. E così quel sogno possibile e realizzabile di tornare primo partito del Veneto, con la scritta Zaia nel simbolo, sta svanendo rapidamente. E infine, altro dettaglio importante, la nota della Lega sottolinea (e non ci sarebbe bisogno di farlo) che Stefani "è candidato di tutto il centrodestra quale presidente della Regione". Quasi come a dire che è in parte "commissariato" dagli alleati (e che non è il candidato di Zaia), Meloni in testa, forte del 37,5% di Fratelli d'Italia alle elezioni europee in Veneto.

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