Politica
Europee, Conte fa fuori Raggi e i big. M5s, il corteggiamento dei pacifisti
Il leader prepara le liste, ma manca qualcuno in grado di spostare davvero gli equilibri. L'obiettivo è non scendere sotto il 13%. E il Pd gli ruba Tarquinio
Europee, Conte in difficoltà con le liste. Manca il nome di spessore nel M5s
Tutti i partiti sono alle prese con la composizione delle liste elettorali in vista delle Europee. Il M5s sembra in difficoltà, Giuseppe Conte infatti ha stabilito delle regole che di fatto lo portano a ricandidare capolista gli uscenti escludendo i big del partito, una su tutti Virginia Raggi. Per ora - riporta Repubblica - le certezze nel M5s sono poche. L’ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico al Sud, l’ex presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci nelle Isole, nome di richiamo dell’antimafia: fine. Con Conte che "sta avendo più difficoltà del previsto a trovare nomi di spessore elettorale", raccontano nel Movimento. Lo scouting infatti è diretto appannaggio del presidente e di sicuro - prosegue Repubblica - vedersi soffiare sotto il naso dal Pd l’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio, anche se nulla era stato messo nero su bianco, non è un bel segnale. Anche perché, sul tema della pace, i 5 Stelle si stanno spendendo molto e il profilo di un giornalista sempre critico nei confronti della strada del riarmo pareva tagliato su misura.
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Ad oggi - continua Repubblica - nel Nord-ovest e nel Nord-est le capoliste più quotate sono due europarlamentari uscenti, scelte da Luigi Di Maio nel 2019: Mariangela Danzì e Sabrina Pignedoli. Manca un nome noto e che possa spostare davvero dei voti. Virginia Raggi avrebbe potuto portare consensi, ma essendo già al terzo mandato e consigliera comunale non potrà candidarsi. Dopodiché - conclude Repubblica - nessuno si aspetta un grande risultato per il Movimento, a giugno. Un 12-13 per cento andrebbe benissimo, considerato che nella sua storia i 5 Stelle sono sempre andati molto peggio, in questa competizione, rispetto alle Politiche.