Politica
Ex Ilva, Genova dice sì al forno elettrico per il sito di Cornigliano. Urso: “Così rilanciamo la siderurgia”
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy: “È un’opportunità da dare agli investitori”. I parlamentari PD puntualizzano: “Chiediamo progetti concreti da poter valutare. Necessario l'ingresso dello Stato nella partita”

Adolfo Urso
Genova dice sì al forno elettrico per l’ex Ilva. Il ministro Urso: “Presto il rilancio della siderurgia”
"Oggi Genova mi ha detto sì in modo unitario alla possibilità di un forno elettrico all'acciaieria ex Ilva di Cornigliano". Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al termine dei colloqui svoltisi presso la prefettura di Genova con enti locali, sindacati, imprese e comitati.
Il ministro afferma che "in un confronto trasparente e responsabile con la città, con la Regione, con le rappresentanze sindacali e di impresa, con le associazioni dei cittadini, abbiamo registrato un ampio consenso affinché ci sia un rilancio della siderurgia nel polo di Cornigliano e negli stabilimenti collegati di Novi Ligure e Racconigi, attraverso l'utilizzo di un forno elettrico, come previsto nel nostro piano di piena decarbonizzazione". "Questo piano prevede – continua Urso - che, ove ci fosse l'interesse del player industriale, di realizzare anche un forno elettrico nella città di Genova, per l'area nord. È una opportunità che può essere data agli investitori, a fronte del fatto che a Taranto sono previsti al massimo tre forni elettrici, per una capacità complessiva, certificata dal rilascio dell'Aia (Autorizzazione integrata ambientale, n.d.r.), che non può superare i sei milioni di tonnellate" all'anno.
"Siamo per il rilancio dell'Ex Ilva a Genova e condividiamo le parole espresse dalla sindaca Salis, e questo deve passare dalla garanzia dei livelli occupazionali, dalla capacità di coniugare lo sviluppo con la sostenibilità ambientale e soprattutto da un ascolto attento dei cittadini e del territorio, oltre a mantenere l'unità degli impianti. Chiediamo progetti concreti da poter valutare. Ad oggi non c'è ancora alcuna manifestazione di interesse da parte di alcuna azienda e riteniamo che in un'operazione come questa sia necessario l'ingresso dello Stato nella partita". Così puntualizzano in un comunicato ufficiale i parlamentari PD Lorenzo Basso, Valentina Ghio, Alberto Pandolfo e Luca Pastorino, il capogruppo PD in Regione Armando Sanna e la capogruppo PD in Comune a Genova Martina Caputo dopo il colloquio di questa mattina con il Ministro Urso sul futuro dell'Ex Ilva, al quale hanno partecipato anche la sindaca di Genova Silvia Salis e il presidente della Regione Marco Bucci.
"Ci sono ancora diversi nodi da sciogliere compreso l'approvvigionamento del preridotto, a cui il ministro non ha dato risposta - continua la nota -. Genova parte da condizioni, stabilite dall'accordo di programma, che non possono essere modificate al ribasso, sia dal punto di vista occupazionale che della qualità di vita. Questi passaggi, insieme a un attento ascolto e condivisione con i cittadini di Cornigliano, sono fondamentali. Solo allora si potrà iniziare ad entrare nel merito del progetto e del futuro delle acciaierie di Genova, fermo restando che le aree attualmente libere dell'Ex Ilva, per noi, devono rimanere produttive e destinate all'acciaio, per un'industria che però deve essere green e sostenibile", conclude la nota.